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La Russa Jr: chi è “l’elefante nella stanza” di cui nessuno parla?

Una società sbagliata dove gli abusi e gli eccessi di sostanze sono idolatrati

Dai fatti di Terrazza Sentimento, lo stupro di gruppo che aveva coinvolto Grillo Jr, al drammatico avvenimento di oggi, cambiano i volti e i nomi, ma la violenza e il modus operandi sembrano essere sempre gli stessi.

Non importa che faccia di cognome La Russa o Grillo, se le estrazioni delle famiglie coinvolte siano benestanti o meno. Che si tratti della città di Milano o Roma, che sia un esponente di destra o di sinistra. Il vero “elefante nella stanza” – come dicono gli inglesi – ogni volta è sempre lo stesso, ma non se ne parla mai abbastanza.

La Russa Junior/ FOTO ANSA

Caso La Russa Jr: cambiano i protagonisti, ma non le modalità

Arriverà presto un giorno quando prenderemo finalmente atto e affronteremo seriamente il disagio sociale in cui vivono oggi i giovani. Iniziando tutti noi a interrogarci e a indagare una volta per tutte su quali siano le problematiche, i vuoti affettivi o le cattive influenze, che li spingono a condurre uno stile di vita improntato agli eccessi, intriso di violenza e ai limiti della moralità. Il caso La Russa purtroppo è solo l’ennesimo drammatico episodio, riguardante giovani adolescenti che sotto effetto di cocktail composti di alcool, farmaci, droghe, compiono atti intollerabili. Cambiano i volti, i cognomi, i luoghi, ma il film dell’orrore è sempre lo stesso. Bulli che approfittano di una ragazza semi-incosciente, o che la inducono attraverso sostanze ad hoc, a soddisfare il proprio sballo e piacere. 

Ignazio La Russa e figlio/ FOTO ANSA

La notizia che finisce per fare più scalpore però al livello mediatico, come nel caso La Russa Jr, è quasi sempre il cognome del carnefice, l’estrazione sociale della ragazza, o al massimo il luogo della violenza. Quasi mai si pone invece l’attenzione sul fenomeno sociale in sé. Neanche quando a distanza di pochi mesi o pochi anni, l’esatto avvenimento si ripete ancora nelle stesse identiche modalità. Si cerca di capire il colpevole, ma mai la causa. Eppure tutti noi dovremmo chiederci: perché i nostri ragazzi conducono questo stile di vita. Come siamo arrivati ad una società dove il divertimento implica necessariamente l’abuso nella notte di alcool, droghe, benzodiazepine. Quali vuoti devono colmare? Quali modelli sbagliati inseguono? Negli Anni Ottanta e Settanta l’abuso di alcol e droghe era una questione sociale molto seria e centrale. Oggi non è più neanche una questione, ma solo un dato di fatto. 

Una società è allo sbando se gli eccessi vengono esaltati senza contrappesi

Eppure tutti i protagonisti, da Terrazza sentimento al caso di La Russa Jr, hanno portato alla luce un mondo della notte sempre più degradante. Giovani ragazzi e ragazze che escono ormai con il proposito di stonarsi, di raggiungere uno stato di semi-incoscienza per puro divertimento. Per quanto tempo ancora vogliamo far finta di nulla girandoci dall’altra parte? Quanti altri ancora casi La Russa devono scoppiare per capire che ormai la situazione ci sta sfuggendo di mano? Che la droga, il sesso violento, l’abuso di alcool, le notti “brave”, sono diventate nella nostra società dei veri e propri idoli da inseguire. Troppo spesso si scrivono canzoni, si vendono serie tv adolescenziali, dove questi eccessi non vengono denunciati, ma esaltati. Cosicché è molto facile che un minorenne finisca ammaliato da questo mondo dei balocchi. Dove perdere la lucidità significa lasciarsi andare, vivere di eccessi significa vivere la vita fino in fondo, e non avere limiti significa essere libero. 

Consumi di alcol/ FOTO ANSA

Dove sono i giusti contrappesi nella nostra società? Chi insegna a questi ragazzi che non sono liberi, ma schiavi di un circolo vizioso e di una “moda” sbagliata? Qui non si tratta di un ritorno al proibizionismo, ma di un ritorno ad una maggiore sensibilizzazione su questi temi. Bisogna lavorare affinché l’abuso di sostanze ridiventi una questione sociale, un problema culturale, da affrontare e dissezionare partendo dalle famiglie alle scuole. Rappresentandola sia al livello cinematografico che mediatico. Perché non possiamo rassegnarci al fatto che oggi assumere cocaina sia paragonabile ad una bravata, e che sia divenuto un elemento chiave della serata di una tipica ragazza/o di appena ventidue anni. Le sostanze giocano, come nel caso La Russa, un ruolo fondamentale nei comportamenti allo sbando delle nuove generazioni.  Che così facendo si sentono invincibili, mentre sono solo più vulnerabili e fragili. Tanto da non poterne fare a meno.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

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