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Ucraina, gli Usa mandano a Kiev bombe a grappolo vietate dall’ONU

La guerra si aggrava. La controffensiva ucraina non sfonda e la Russia non cede. I russi hanno già usato cluster bombs e bombe termobariche

Dopo le accuse rivolte dall’Occidente alla Russia per l’uso in Ucraina di cluster bombs, le bombe a grappolo, e di bombe termobariche, adesso sono gli Stati Uniti a inviare a Kiev armamenti vietati dalle convenzioni internazionali. Così il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha apertamente manifestato contrarietà all’uso di munizioni a grappolo nelle guerre e in particolare nella guerra in Ucraina.

Lo ha affermato il suo vice Farhan Haq durante una conferenza stampa il 7 luglio. “Il Segretario generale sostiene la Convenzione sulle munizioni a grappolo (Ccm) e desidera che i paesi rispettino i termini di tale convenzione“, ha affermato Haq. Usa, Ucraina e Russia non aderiscono alla convenzione ONU che proibisce l’utilizzo e trasferimento di tali munizioni.

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Una cluster bomb (bomba a grappolo): contiene piccoli ordigni che possono esplodere anche dopo anni. Foto Twitter @marcywinograd

Biden tira dritto e “aggira la legge

Negli Usa il Washington Post scrive che il presidente Joe Biden ha approvato la fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina. Il formale annuncio del Dipartimento della Difesa dovrebbe arrivare l’8 luglio. Il quotidiano spiega che la Casa Bianca avrebbe intenzione di aggirare la legge che proibisce la produzione, l’uso o il trasferimento di munizioni a grappolo con un tasso di fallimento superiore all’1%.

Ucraina, pericolo munizioni inesplose

L’arma principale in esame è un proiettile di artiglieria M864 prodotto per la prima volta nel 1987. Lo si spara dagli obici da 155 millimetri che gli Stati Uniti e altri paesi occidentali hanno fornito all’Ucraina. Nella sua ultima stima disponibile, risalente a più di 20 anni fa, il Pentagono sosteneva che quei proiettili avessero un tasso di fallimento del 6%. Significa che almeno 4 di ciascuna delle 72 submunizioni trasportate da ciascun proiettile rimarrebbero inesplose in un’area di circa 22.500 metri quadrati. All’incirca le dimensioni di quattro campi da calcio e mezzo.

Ma in realtà, da molto tempo, il tasso di fallimento delle bombe a grappolo sarebbe mediamente ben più elevato del 6%. “Siamo a conoscenza di rapporti di diversi decenni fa che indicano che alcuni proiettili da 155 mm. hanno tassi di fallimento più elevati” ha detto un funzionario della Difesa. Si tratta di uno dei 7 funzionari del Pentagono, della Casa Bianca e dell’esercito che hanno parlato al Washington Post a condizione di anonimato per discutere la delicata decisione.

Cosa sono le bombe a grappolo

Come sottolineato sull’enciclopedia libera Wikipedia, le bombe a grappolo o munizioni a grappolo (cluster bomb), sono ordigni in genere sganciati da velivoli o elicotteri. Talvolta con artiglierie, razzi e missili guidati. Ogni bomba contiene un certo numero di submunizioni. Le bomblets, che, al funzionamento dell’ordigno principale, il cluster, si disperdono a distanza.

Una volta sganciato, il cluster si apre automaticamente per rilasciare le submunizioni su un’area di estensione variabile. La quasi totalità di queste munizioni è progettata per esplodere all’impatto col suolo, o contro il bersaglio. Questi ordigni spesso sono provvisti di piccoli paracadute o di altri sistemi di attrito con l’aria, necessari per rallentare la caduta, permettendo alla munizione di armarsi ed all’aereo che potrebbe averle disperse di allontanarsi in sicurezza. È questo lo scenario di fronte al quale si troveranno le truppe russe in Ucraina, se andrà in porto la fornitura americana a Kiev.

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Bombe al fosforo: contengono fosforo bianco che brucia rapidamente e incendia tutto. Foto Twitter @annehanamura

Ucraina, bombe al fosforo e termobariche

Nel corso della guerra in Ucraina, in questo ultimo anno e mezzo, l’esercito russo è finto sotto accusa anche per aver compiuto attacchi con armi letali proibite dalle convenzioni internazionali. Come appunto le bombe a grappolo. Ciò sarebbe avvenuto nella zona di Kharkiv, nel Nord, e contro un asilo a Okhtyrka, nell’Est dell’Ucraina. Ma i russi avrebbero adoperato anche bombe al fosforo e bombe termobariche in aree densamente popolate dai civili. Le bombe termobariche privano dell’aria l’ambiente nel quale esplodono e così impediscono a chi vi si trova di respirare. Le bombe al fosforo sono armi chimiche che contengono un composto a base di fosforo bianco, il quale brucia rapidamente e causa incendi.

Convenzione ONU sulle cluster bombs

Dal 1 agosto 2010 è entrata in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite che mette al bando alcuni tipi di bombe a grappolo. Si tratta di munizioni molto letali, in primo luogo per la popolazione civile. La firma del trattato è avvenuta a Dublino il 30 maggio 2008. L’Italia ha sottoscritto l’accordo e lo ha ratificato nel 2011. Non aderiscono alla Convenzione ONU per la messa al bando delle bombe a grappolo vari paesi. Fra cui Usa, Cina, India, Pakistan, Israele. Ma anche Russia, Ucraina, Brasile, Iran, Libia, Arabia Saudita, oltre a varie altre nazioni di minori dimensioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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