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Mentre si discute ancora della fine del contratto di collaborazione tra Spotify e i Sussex, emergono i dettagli del peculiare progetto del principe Harry. Il secondogenito di re Carlo III, infatti, avrebbe in mente l’idea di produrre un podcast tutto suo. E di stampo prettamente politico: argomento da cui i reali, come noto – dovrebbero tenersi a distanza. Come riportano i media, infatti, il duca di Sussex voleva creare un format con interviste esclusive a personaggi come Vladimir Putin e Donald Trump.
Stando alle informazioni riportate dai tabloid, però, le interviste non si sarebbero basate su idee politiche o sulla carriera dei personaggi, ma sulla loro educazione infantile. Il principe Harry, che non ha partecipato alla creazione del podcast della moglie Meghan Markle, avrebbe proposto questo progetto a Spotify. Il gigante dello streaming, però, avrebbe respinto con forza la proposta. Si dice che il duca di Sussex “abbia scioccato i produttori con la controversa idea di chiedere loro della loro infanzia e di come sono diventati gli uomini che sono oggi“.
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Nei giorni scorsi una dichiarazione congiunta di Harry e Meghan e Spotify, ha concluso definitivamente il loro accordo. Il podcast della duchessa di Sussex, infatti, non avrà una seconda stagione, almeno non sfruttando la nota piattaforma. Bloomberg riporta che il principe Harry non si sarebbe lasciato avvilire e avrebbe parlato con “più produttori e case di produzione“ riguardo alle sue idee per i podcast. Tuttavia il principe non avrebbe ancora trovato nessun finanziatore, ma sarebbe stato “per lo più bloccato dalla sua idea di intervistare i potenti“.
Il progetto del principe Harry riguardava un podcast molto peculiare. Il duca di Sussex avrebbe voluto parlare con il presidente russo Vladimir Putin, con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e con il magnate dei media Mark Zuckerberg. La stessa rivista riporta che il marito di Meghan Markle avrebbe voluto anche discutere di religione con Papa Francesco. Spotifye gli altri produttori, però, non avrebbero mostrato entusiasmo per la proposta dato che si parla per lo più di persone che raramente hanno rilasciato interviste o parlato della loro educazione. Le aziende produttrici di podcast, dunque, hanno ritenuto poco probabile che personaggi di questo calibro si rendessero disponibili a parlare di traumi infantili e di esperienze che li hanno formati nella loro giovinezza.
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Intanto dopo la rottura, è abbastanza improbabile che il principe Harry possa trovare un accordo con Spotify per un nuovo podcast. Dopo l’annuncio congiunto, infatti, sono emersi dettagli che lasciano intendere che i Sussex non si sono separati dall’azienda in modo amichevole. Solo un giorno dopo la pubblicazione della dichiarazione congiunta, infatti, Bill Simmons, Head of Podcast Innovation and Monetization di Spotify, li ha bollati come “truffatori“. Negli stessi giorni Meghan Markle ha ricevuto accuse di truffa nella conduzione del proprio podcast, che affrontava il tema dei pregiudizi contro le donne. Secondo alcuni, infatti, la duchessa di Sussex non avrebbe condotto da sé le interviste, ma lo avrebbe lasciato fare al suo staff. La sua voce, dunque, sarebbe stata aggiunta a posteriori.
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