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Sondaggi, quanto durerà il balzo in avanti di Forza Italia?

Non sembra che sull'onda della commozione per l'addio a Berlusconi il suo partito possa consolidare a lungo l'incremento di consensi

La morte di Silvio Berlusconi ha provocato un ‘rimbalzo’ di Forza Italia nei sondaggi di almeno 2-3 punti percentuali. Un’avanzata dovuta all’onda emotiva che ha preceduto e seguito i funerali di Stato dell’ex premier a Milano.

A rivelarlo è l’ultimo fra i sondaggi di Euromedia Research, presentato da Alessandra Ghisleri durante l’ultima puntata di Porta a Porta. Forza Italia, nel dato del 14 giugno, il giorno delle esequie di Berlusconi, era al 9,5%, con una crescita di 2,4 punti rispetto alla precedente rilevazione del 26 aprile. Un incremento che sarebbe in gran parte effetto della scomparsa del fondatore del partito, avvenuta lunedì 12 giugno.

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La sondaggista Alessandra Ghisleri, di EuroMedia Research. Foto Ansa/Ciro Fusco

Sondaggi, come stanno le cose

Al primo posto nei sondaggi rimane, assolutamente incontrastato, Fratelli d’Italia, con il 28,8% dei consensi, sebbene in leggera in flessione (-0,2 per cento) rispetto alla fine aprile. È poi la volta del PD, secondo partito in crescita al 21,3% (+1,2), seguito dal M5S in calo al 15% (-0,7). In quinta posizione si colloca la Lega con l’8,7% (-0,8). Subito dopo Azione di Calenda al 4,1% (-0,4) e Italia Viva di Matteo Renzi al 3,6% (-0,3). Alleanza Verdi e Sinistra sale al 2,4% (+0,5), mentre Per l’Italia con Paragone scende al 2% (-0,3). +Europa con Emma Bonino è all’1,9% (-0,2). Chiude Noi Moderati allo 0,5% (-0,1).

Il messaggio di Marina Berlusconi

Ma tornando a Forza Italia c’è da capire adesso il suo destino. Si tratta di un partito che è seriamente a rischio di dissoluzione, dato che il suo fondatore non ha preparato un’adeguata successione e Finivest-Mediaset tiene in pugno Tajani e compagni a causa dei 100 milioni di debiti che Forza Itala deve onorare nei confronti della famiglia Berlusconi. Ed è stato proprio il coordinatore nazionale degli azzurri (nonché vicepremier e ministro degli Esteri), Antonio Tajani, ha parlare in conferenza stampa nella sede del partito il 16 giugno.

Ha letto un messaggio di Marina Berlusconi, una delle tre donne che possono decidere la sorti della creatura politica del Cavaliere. “Stamattina – ha detto il coordinatore – mi ha scritto. Ha ringraziato per il grande affetto riservato a suo padre e ribadito, nel rispetto dei ruoli, stima, affetto vicinanza della famiglia a una delle sue maggiori realizzazioni, cioè Forza Italia“. Parole che testimoniano la volontà della famiglia di continuare a investire su un partito gravato da quasi 100 milioni di debito.

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Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Il Centrodestra nei sondaggi

Se dunque per quanto riguarda i partiti è lecito attendersi nelle prossime settimane una crescita di Forza Italia – principalmente a scapito degli altri partiti di Centrodestra – il discorso si fa decisamente più incerto per quanto riguarda le aree politiche. Sarà interessante vedere se nel complesso anche il Centrodestra beneficerà di un consenso maggiorato (anche se magari occasionale) oppure se il 46,3% di cui lo accredita la Supermedia odierna, e che costituisce uno dei valori più alti raggiunti dalla coalizione dalle elezioni dello scorso 25 settembre, rappresenta un ‘tetto’ oltre il quale è impossibile andare.

Per ciò che riguarda Berlusconi il 55% degli italiani intervistati dall’istituto di sondaggi di Nando Pagnoncelli, proprio nella giornata di lunedì 12 giugno, ha affermato che in futuro manterrà un ricordo positivo dell’ex premier. Il 38% ne avrà invece un ricordo negativo. Sulla domanda delle domande, quella su quale leader – o quale partito – raccoglierà l’eredità politica di Berlusconi, non abbiamo ancora dati. Ma una recente inchiesta di SWG, svolta appena un mese fa, in occasione delle dimissioni di Berlusconi dal lungo ricovero di aprile, sembra indicare che i principali indiziati siano Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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