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Julian Assange, l’ora della verità sull’estradizione negli Usa

Ultimo tentativo di respingere la decisione del Governo di Londra, tramite il ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo

Il giornalista e attivista australiano per la libertà d’informazione, Julian Assange, 52 anni, fondatore della piattaforma Wikileaks – celebre per aver svelato gravi violazioni dei diritti umani da parte degli Usa nel mondo – sta per essere estradato negli Stati Uniti. Lì rischia di subire una condanna a 175 anni di carcere.

Sua moglie, l’avvocatessa Stella Moris Assange, ha raccontato da Bologna, in occasione della rassegna di film e documentari Biografilm, le ultime notizie sul marito. L’uomo è rinchiuso a Londra, nella prigione di Belmarsh. La moglie di Assange ha partecipato il 18 giugno alla presentazione del documentario Ithaka – A Fight to Free Julian Assange di Ben Lawrence, evento speciale al festival bolognese. Un lavoro girato nell’arco di due anni tra Regno Unito, Europa e Stati Uniti sulla campagna portata avanti da John Shipton, 76 anni, padre di Assange, in difesa del figlio.

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Il Free Julian Assange Quad Rally a Sydney, Australia, il 24 maggio 2023. Foto Ansa/Epa Dan Himbrechts

“Lotteremo fino a liberarlo”

Una campagna portata avanti in modo continuativo” ha sottolineato Stella Assange. “Abbiamo atteso 10 mesi per avere un riscontro dall’Alta Corte britannica che ha respinto l’appello di Julian Assange. La risposta negativa è stata una doccia fredda. Ci aspettavamo che Julian potesse presentare le sue argomentazioni dinanzi all’Alta Corte ma non è accaduto. Ora ci resta l’ultimo appello e Julian è a un passo dall’estradizione negli Stati Uniti con tutto quello che può comportare per la sua vita.” “Il caso di Julian finirà quando riusciremo a liberarlo” ha quindi sottolineato. “Ho visto mio marito pochi giorni fa ma ai nostri figli non è stato permesso. In questi giorni la sentenza e il dolore personale sono stati fortissimi.

Il caso di Daniel Ellsberg

Inoltre la morte di Daniel Ellsberg, grande amico di Julian avvenuta il 16 giugno all’età di 92 anni è stato per lui un colpo durissimo.” L’avvocatessa ha quindi raccontato il regime di segregazione di Assange. “È rinchiuso in un carcere di massima sicurezza dove non può avere contatti con il mondo, può uscire solo per prendere aria, non ha potuto leggere i documenti degli avvocati. Il telefono è l’unico mezzo, centellinato, che lui ha per comunicare con l’esterno. Questo si aggiunge al fatto che le persone a lui care invecchiano e muoiono, come Ellsberg, accusato di spionaggio nel 1973, pubblicatore dei Pentagon Papers, poi scagionato da tutte le accuse.”

Assange alle battute finali

Julian è solo e porta un peso enorme” ha sottolineato la moglie. “Ora siamo alle battute finali e parte svantaggiato. Potrebbe essere estradato ma speriamo di no. Speriamo che la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) si dica a suo favore. Questo è un caso estremante politico“, ha ribadito la donna. Un anno fa, il 17 giugno 2022, l’allora ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, aveva firmato il via libera finale all’estradizione di Assange negli Usa da parte del Governo britannico. Nel marzo precedente l’attivista era riuscito a sposarsi in carcere con l’avvocatessa Stella Moris, di nazionalità sudafricana. Durante il periodo in cui l’ambasciata dell’Ecuador in Inghilterra aveva dato asilo ad Assange, la coppia aveva convissuto e avuto due figli.

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Daniel Ellsberg (1931-2023)

Le accuse contro Assange

Mentre in varie parti del mondo si chiede la liberazione di Assange, divenuto emblema della liberta di stampa e di espressione, e lo stesso presidente del Brasile, Lula, ha affermato la necessità di promuovere un’intesa campagna per la liberazione dell’attivista, i tribunali americani ne attendono l’arrivo negli Usa. Il fondatore di Wikileaks è sotto accusa per la diffusione, dal 2010, di oltre 700mila documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche americane. In particolare in Iraq e in Afghanistan. Perseguito in base alla legge contro lo spionaggio, Assange rischia 175 anni di carcere.

Che cos’è WikiLeaks

Come è noto WikiLeaks è un’organizzazione internazionale, nata nel 2006, che riceve in modo anonimo, grazie a un sistema di cifratura dei dati, documenti coperti da segreto. Si tratta di file di Stato, o bancari, o militari. A curare il sito su cui WikiLeaks riversa i documenti per svelarli a tutti sono giornalisti, scienziati e attivisti. Julian Assange, che è anche attivista informatico, ne è stato caporedattore. Lo scopo di WikiLeaks è di portare alla luce “comportamenti non etici di Governi e aziende“.

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Stella Moris Assange. Foto Ansa/Epa Dan Himbrechts

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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