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I Mutonia con il nuovo album: “Vogliamo mutare forma, ma mantenere la nostra essenza”

La band ha parlato dello speciale legame con Manuel Agnelli, che continua anche dopo "X Factor"

La storia del gruppo inizia nel 2009, ma la svolta arriva qualche anno più avanti, dopo tanta gavetta, grazie alla partecipazione a X Factor. I Mutonia sono pronti oggi con nuovo progetto musicale, mentre il loro tour continua con successo. 

Dalla sala prove al palco di X Factor, fino al sodalizio in musica con Manuel Agnelli, che ancora rappresenta un grande punto di riferimento per la band. I Mutonia sono pronti a pubblicare nel prossimo mese di maggio il loro nuovo album, Malèssere, che arriverà nel bel mezzo del loro tour primaverile. Noi di VelvetMAG li abbiamo incontrati per parlarvi di loro e sapere qualcosa in più in anteprima sul nuovo disco.

Mutonia
Mutonia intervista esclusiva, foto Courtesy of Press Office – VelvetMag

Hanno sempre spaziato, e questa volta hanno scelto di farlo nella loro lingua madre – l’italiano – dopo tante canzoni in inglese. In Malèssere i Mutonia vogliono parlare ai giovani e gridare insieme la situazione in cui sono in questo momento storico. Le sfumature punk nel corso degli anni non si sono mai perse, anche se è il rock il loro vero amore. Matteo De Prosperis, Lorenzo Riccobene e Fabio Teragnoli si raccontano in esclusiva a VelvetMAG con uno sguardo al passato e obiettivi futuri, tra live e nuovi album.

Intervista esclusiva di VelvetMAG ai Mutonia

Partiamo dal vostro passato musicale. Come sono nati i Mutonia? E perché proprio questo nome?
Il gruppo nasce nel 2009 quando eravamo in cerca di qualcosa che ci facesse stare meglio, visto che noi viviamo in una realtà periferica, dove è tutto limitato. Prima eravamo voce e basso, poi abbiamo trovato il batterista e abbiamo fondato la band. Per quanto riguarda il nome, all’inizio avevamo attitudini molto punk ed eravamo molto affascinati da questa scena musicale, all’estero come in Italia. Di conseguenza, volevamo qualcosa di unico e abbiamo iniziato a cercare. Così, venne fuori Mutonia. Il senso che abbiamo dato a questo nome è quello di mutare la forma mantenendo l’essenza, quello che abbiamo fatto noi negli anni.

La notorietà nel panorama musicale è passata per X Factor. Com’è stato il primo incontro con Manuel Agnelli e cosa vi ha lasciato quest’esperienza?
Il primo incontro con Manuel è stato proprio sul palco della prima audizione del programma. All’inizio è stato molto duro con noi. Una band di giovani ragazzi che fanno rock ha bisogno di essere bacchettata per far sì che cresca bene. L’approccio che noi avevamo con la musica l’ha colpito e ne abbiamo parlato anche dopo il programma. A Manuel è sempre piaciuta però la nostra caratteristica di essere veri e sinceri. E poi sulle cover ci siamo sempre divertiti. Lui ci ha lasciato tantissimo, ci è stato molto vicino, anche tutt’ora, in studio. Soprattutto in Baby, il brano che ha prodotto. Una persona che è stata con noi in momenti chiave del nostro percorso. Ormai è un punto di riferimento, con cui si può parlare, facendo due chiacchiere, ma anche chiedere anche un parere professionale.

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Mutonia, cover Baby, foto Courtesy of Press Office – VelvetMag

Parliamo di Baby, il vostro ultimo singolo. Parla di una ragazza che preferisce perdersi anziché ritrovarsi. Per inseguire il vostro sogno rock vi è mai capitato di perdervi?
Dire che non è successo forse è dire una bugia. Magari, è successo, ma in modo lieve. La fortuna di stare più tempo nella sala prove che in giro per la città ha aiutato a smaltire il successo dopo il programma. Quindi, è andata bene. Sicuramente, è capitato di eccedere nel lasciarsi andare. Ma alla fine quando torni a casa e ti trovi nella situazione di avere le prove qualche giorno dopo ti rimetti subito all’opera. Stando poi insieme da tanto tempo, la disciplina è ormai qualcosa che ci viene spontaneo.

Lo scorso 17 marzo è uscito Tutta Fortuna, primo brano in italiano. Un grido contro chi ci sminuisce. Per i Mutonia è esistita la fortuna nella vita e nella carriera musicale?

Un po’ un mix delle cose. Ma principalmente, sta a noi e da quanto impegno metti. Non è detto che i risultati arrivino per quanto impegno ci mettiamo, ma qualcosa ne esce fuori per forza. Poi se è qualcosa di grande o meno, sinceramente a noi non interessa. L’importante è avercela messa tutta. I risultati sono già un successo, poi quello che succede dopo è non è poi così rilevante.

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Mutonia, foto Courtesy of Press Office – VelvetMag

Due appuntamenti live a Torino e Roma del Malessere Tour. Le prossime date saranno a Milano e Frosinone. Che emozioni provate ogni volta che salite sul palco?
Ogni volta che si sale sul palco è un po’ come la prima volta. Soprattutto se suoni per la prima volta un nuovo disco, oppure per un nuovo pubblico. Soprattutto in questo periodo che stiamo portando in giro il nuovo disco. Scioccante, ma anche molto bello, soprattutto da parte dei fan che sono venuti ai concerti.

Nelle esibizioni future ci saranno anche i pezzi di Malèssere, in uscita a maggio. Cosa ci regalano i Mutonia questa volta?
I testi questa volta saranno compresi da tutti, visto che sono completamente in italiano. Un’accessibilità che magari prima non c’era. Ma c’è lo stesso sound e la stessa voglia di farsi sentire. Portiamo sempre un sound abbastanza ostico rispetto a quelli che sono i gusti della scena italiana. La nostra forza però è forse proprio quella di essere rimasti sempre sulla nostra strada, nonostante tutto. Malèssere parla soprattutto di disagio giovanile, quindi vogliamo parlare ai giovani. Un conto è fare arte e un conto è dire come stanno le cose attraverso la propria musica. Non c’è nulla di politico, ma si parla soprattutto della situazione attuale dei giovani, soprattutto in Baby e Tutta fortuna.

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Mutonia, foto Courtesy of Press Office – VelvetMag

Avete sempre prediletto la lingua inglese. C’è un motivo in particolare? Di vicinanza culturale?
Siamo amanti della lingua inglese in generale. Anche se il nostro primo disco in realtà è stato registrato in un garage nel 2010 ed era completamente in italiano. Ma non vide mai la luce perché le registrazioni erano veramente scadenti. Poi c’è stata questa virata sulla lingua inglese perché eravamo piccoli e ascoltavamo nuova musica. Ci siamo trovati scrivendo in inglese ed è una caratteristica che abbiamo voluto mantenere nel tempo. Adesso sentivamo il bisogno di tornare alla nostra lingua perché c’è un concetto in questo disco, che spiegarlo in italiano rende maggiormente.

Salutando i lettori di VelvetMag, svelate il sogno in musica dei Mutornia

La nostra più grande aspirazione è quella di riuscire a fare una data in live a settimana per il resto della nostra vita. Non siamo qui a dire che vogliamo suonare a San Siro oppure all’Olimpico, ma in generale vivere di musica nella più totale tranquillità. Basta, solo questo. Non abbiamo sogni grandi per ora.

Chiara Scioni

Intrattenimento & Cronaca rosa

Romana, esperta di logistica con la passione per il canto, motivo per cui è un'appassionata di talent show. Dai blog locali che fin da giovanissima frequenta per coltivare la passione della scrittura. Sceglie la facoltà di Lingue e Culture Straniere presso l’Università di RomaTre per approfondire alcuni ambiti multiculturali che l'appassionano del mondo anglosassone e latino. Predilige la cronaca rosa, infatti è una delle curatrici del blog di VelvetMAG dedicato ai VIP www.velvetgossip.it, ma non disdegna moda, Tv e intrattenimento.

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