NewsPrimo piano

L’ex ministro Di Maio inviato Ue nel Golfo. Saprà scacciare le ombre del Qatargate?

Mentre il Centrodestra insorge per il suo 'ripescaggio', l'ex ministro pentastellato si prepara a firmare contratti sul gas. Il suo capo sarà Borrell

Come ventilato da mesi, va ora formalizzandosi l’incarico di inviato dell’Unione Europea nel Golfo Persico per Luigi Di Maio. “Dopo un’attenta valutazione, considero Di Maio il candidato più adatto” ha scritto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell.

La missiva che contiene la preferenza per l’ex capo della Farnesina sotto i governi Conte II e Draghi (2019-2022), è stata inviata agli Stati membri dell’Unione. “In quanto ex ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio ha il necessario profilo politico a livello internazionale per questo ruolo” ha evidenziato Borrell, a cui spetta la prerogativa della nomina.

luigi di maio inviato golfo persico
Luigi Di Maio. Foto Ansa/Michele Maraviglia

Di Maio in carica per 2 anni

Nella lettera ai Ventisette, l’Alto rappresentante sottolinea che “gli ampi contatti” di Di Maiocon i Paesi del Golfo gli permetteranno di impegnarsi con gli attori rilevanti al livello appropriato“. “Dobbiamo mantenere lo slancio del nostro impegno rafforzato con il Golfo. Per questo conto sul sostegno a Di Maio per attuare la nostra partnership strategica con i partner di quell’area“, aggiunge Borrell, proponendo la nomina dell’ex ministro degli Esteri come rappresentante speciale “per un periodo iniziale di 21 mesi. Dal primo giugno 2023 fino al 28 febbraio del 2025“. La lettera di Borrell dà inizio alla fase di selezione, successiva a quella meramente tecnica, che ha visto l’ex ministro degli Esteri superare i candidati concorrenti. Tutti e 27 gli Stati membri della Ue dovranno vidimare la ratifica della nomina dell’ex capo del Movimento Cinque Stelle.

Cosa farà l’ex ministro

Nella sostanza il compito di Luigi Di Maio sarà di intessere relazioni diplomatiche, e portare a casa contratti, sulle forniture di gas e idrocarburi dai paesi del Golfo. Forniture di cui l’Europa, alle prese con le conseguenze della guerra in Ucraina, ha disperato bisogno. Tutto ciò però avverrà in quadro ancora più complicato del previsto, perché l’Europa c’ha messo del suo. Com’è noto, infatti, lo scorso 9 dicembre è scoppiato lo scandalo del Qatargate sul giro di mazzette al Parlamento europeo per ‘ripulire’ l’immagine internazionale del Qatar, paese in cui il rispetto dei diritti umani è lontano dagli standard dell’Occidente. Ma il Qatar è anche uno dei più importanti paesi del Golfo: esportatore di petrolio e gas. Doha possiede alcuni dei maggiori giacimenti mondiali di gas naturale.

La Lega contro la nomina

In Italia la decisione di affidare a Luigi Di Maio l’incarico di ‘ambasciatore’ europeo in Arabia ha diviso la politica. Aspra la reazione della Lega. Gli Italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il Centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia e a migliaia di diplomatici in gamba” hanno affermano dal Carroccio. “È una scelta legittima di Borrell, nelle sue facoltà di Alto rappresentante Ue” è stata l’asciutta affermazione del ministro degli Esteri, vicepremier e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, a Mezz’ora in più su Rai Tre. Tajani ha poi sottolineato come “fu Draghi a indicare Di Maio, che non è il candidato del Governo italiano“.

antonio tajani luigi di maio
Il ministro degli Esteri Tajani col suo predecessore Di Maio. Foto Ansa/Giuseppe Lami

La parabola di Di Maio

Il Governo Meloni, così come la maggioranza parlamentare che lo sostiene, prendono di fatto le distanze dalla scelta di inviare Di Maio nel Golfo. L’ex ministro del Governo Draghi, 36 anni, è sparito dai radar della politica all’indomani delle elezioni del 25 settembre 2022, che hanno decretato il fallimento elettorale di Impegno Civico. Si tratta del partito personale dell’ex capo politico dei Cinque Stelle, nato dopo la scissione dal M5S. Alle elezioni politiche Impegno civico ha raccolto lo 0,6% dei voti e ha eletto un solo parlamentare: Bruno Tabacci.

Il 7 ottobre Tabacci aveva dichiarata conclusa l’esperienza del partito. Il 22 ottobre Di Maio si era dimesso da segretario. Di Maio, che nel 2018 aveva guidato il Movimento Cinque Stelle alla vittoria delle elezioni politiche – il M5S raccolse un clamoroso 33% dei consensi – è fuori dal Parlamento italiano. Nel collegio uninominale di Napoli lo ha sconfitto Sergio Costa, il candidato pentastellato ed ex ministro dell’Ambiente nei Governi Conte I e II. Collega, dunque, dello stesso Di Maio.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio