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Qatargate, si allarga la tangentopoli “italiana” di Bruxelles

In carcere l'eurodeputato Cozzolino, trasferito a Poggioreale dopo le dimissioni da una clinica napoletana

L’inchiesta della magistratura belga sul Qatargate si approfondisce e sembra ormai foriera di sviluppi sempre più esplosivi. A Napoli le forze dell’ordine hanno arrestato l’eurodeputato del Partito Democratico Andrea Cozzolino che ora si trova in carcere. Fermato in Belgio il suo collega Marc Tarabella.   

Riecheggiano in Italia i tempi di tangentopoli e il cosiddetto “tintinnar di manette“. L’arresto di Cozzolino è avvenuto 8 giorni dopo che l’Eurocamera ha votato all’unanimità per la revoca dell’immunità parlamentare.

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Andrea Cozzolino (a sinistra) e Marc Tarabella. Foto Ansa/Epa

Secondo i magistrati belgi che conducono l’inchiesta sul Qatargate, guidati da Michele Claise, Andrea Cozzolino avrebbe “ricevuto soldi e regali dal Marocco“. Si tratta di accuse che devono essere provate in giudizio. L’inchiesta, sottotraccia da mesi, è deflagrata a dicembre 2022 con gli arresti dell’allora vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili e del suo compagno, Francesco Giorgi; dell’ex parlamentare Pier Antonio Panzeri, e del dirigente di un ong per i diritti umani, Niccolò Figà-Talamanca. Tutti accusati, in sostanza, di essere corrotti, a libro paga del Qatar e del Marocco per ‘ripulirne’ l’immagine internazionale, macchiata dall’assenza di rispetto per i diritti umani in quei paesi.

Qatargate, Tarabella oltre a Cozzolino

Pier Antonio Panzeri adesso collabora con la giustizia, in quanto ‘pentito’. E oltre a Cozzolino è finito nei guai anche il suo collega socialista, il belga Marc Tarabella: la polizia di Bruxelles lo ha con un blitz nel suo paese. Il suo ufficio al Parlamento europeo è sotto sequestro e il giudice dovrà decidere se trasformare il fermo in arresto. Gli inquirenti ipotizzano un coinvolgimento di Cozzolino e Tarabella nella trama di corruzione che l’ex eurodeputato Panzeri avrebbe tessuto.

Nei giorni scorsi Cozzolino si trovava nella sua casa di Napoli. La Guardia di finanza gli ha notificato il mandato di arresto in una clinica presso la quale si trovava in cura. Nel testo del mandato d’arresto europeo si legge che “dagli elementi raccolti dai servizi segreti del Belgio appare che anche Cozzolino, insieme ad Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, abbia ricevuto direttamente dei fondi dal signor Atmoun“, l’ambasciatore del Marocco in Polonia.

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Il procuratore capo Marcello Viola ha incontrato il 25 gennaio gli investigatori belgi sul caso Qatargate. Foto Ansa/Matteo Corner

Libera la commercialista di Panzeri

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano belga Le Soir, fra i primi a svelare il Qatargate, la polizia ha prelevato Marc Tarabella dalla sua abitazione per interrogarlo negli uffici della procura federale di Bruxelles. Gli investigatori belgi hanno effettuato diverse perquisizioni concentrandosi sulla cassaforte di una banca a Liegi appartenente all’eurodeputato. Ma anche su alcuni uffici del municipio di Anthisnes, del quale il politico belga è borgomastro. “Finalmente, vi aspetto da due mesi, ora potrò essere ascoltato” sarebbe stata la reazione di Tarabella di fronte agli agenti che andavano a prenderlo.

Torna intanto libera – dovendo però rispettare il divieto di espatrio dall’Italia – Monica Rossana Bellini. Si tratta della commercialista della famiglia di Antonio Panzeri, arrestata nel Milanese il 17 gennaio su mandato d’arresto europeo dei magistrati belgi. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano accogliendo l’istanza della difesa di revoca degli arresti domiciliari. I giudici hanno deciso il rinvio dell’udienza che dovrà stabilire il trasferimento o meno della donna nelle carceri del Belgio, al 9 marzo. Ciò perché non sono arrivati a Milano atti che chiariscano le finalità della consegna stessa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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