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Matteo Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”

Il leader di Italia Viva sostituirà Piero Sansonetti che andrà a dirigere "l'Unità": entrambi i quotidiani sono dell'editore Alfredo Romeo

Il fondatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è il nuovo direttore del quotidiano Il Riformista. L’annuncio è arrivato il 5 aprile all’Associazione della Stampa Estera a Roma. Dopo oltre tre anni il direttore Piero Sansonetti lascia la direzione per passare a quella de L’Unità.

La storica testata salvata da Romeo Editore verrà rilanciata dopo gli anni bui che l’hanno portata al fallimento. “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista“, ha dichiarato il leader di Italia Viva.

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Da sinistra, Matteo Renzi, Alfredo Romeo e Piero Sansonetti. Foto Twitter @ilriformista

Renzi: “Sarò parlamentare e direttore

Non lascio, ma raddoppio” ha detto Renzi nella conferenza stampa di presentazione del nuovo incarico. “Continuerò a fare il parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula. A fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra un carico da novanta, tentando di fare un’operazione che serve al Paese“.

Ringrazio Sansonetti per il lavoro di questi anni” al Riformista, ora che dirige l’Unitàsarà affascinante capire su quali temi l’Unità si caratterizzerà, sarà bello dialogare e discutere a distanza. Credo che la vera notizia sia il ritorno dell’Unità in edicola. Una grande scommessa“, ha aggiunto il leader di Italia Viva. “Stamani” ha poi svelato Matteo Renziho chiamato la presidente del Consiglio, di cui sono un fiero oppositore e a cui non lasceremo passare mezza virgola, per informarla. È stata la prima a sapere questa notizia“.

Romeo: “Ecco perché Il Riformista

L’avvocato Alfredo Romeo, editore de il Riformista e de l’Unità, dichiara sul sito del quotidiano affidato Renzi: “Sono entrato nell’editoria per una ragione semplice. Oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia. Nel panorama della stampa italiana ci sono spazi molto ampi da riempire. Ho deciso di investire risorse per aiutare a colmare questi spazi. L’editoria difficilmente è un affare vantaggioso, ma non penso che il profitto possa essere l’unico scopo e l’unico interesse di un imprenditore. Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida“.

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Matteo Renzi con Piero Sansonetti. Foto Twitter @ilriformista

Questa è la ragione per la quale, quattro anni fa, ho acquistato la testata Il Riformista. Che è nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro. In una cornice radicale, liberale e garantista. Poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, ma ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo. Quando lanciai il Riformista dissi: ‘Sarà il giornale dei rom e dei re. I rom e i re sono uguali'” ha continuato Romeo, seduto a fianco di Renzi e Sansonetti. “In questo spirito ho deciso di allargare il nostro intervento. Investendo nuove risorse”.

Un tandem di giornali ‘gemelli’?

L’Unità e il Riformista saranno “giornali diversi“, in alcune cose “anche contrapposti” ha detto ancora l’editore di entrambi i quotidiani. “Dialogheranno e combatteranno, per il pluralismo e per la crescita del Paese. Penso che dal mese di maggio, quando tutti e due i giornali andranno a regime, la sinistra italiana potrà avere nuovo ossigeno, nuovo cuore, nuova anima“. Romeo ha poi fatto un accenno indiretto a Italia Viva di Matteo Renzi. “Lo stesso mi auguro – ha infatti aggiunto – per tutte le forze riformiste del Paese ovunque collocate. Io sosterrò questo sforzo naturalmente nel pieno e assoluto rispetto dell’indipendenza di due direzioni così autorevoli“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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