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Dopo Twitter in arrivo licenziamenti di massa anche per Facebook

Sarebbero migliaia i dipendenti che stanno per perdere il posto di lavoro

Dopo Twitter anche Meta, la casa madre di Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger, potrebbe presto licenziare migliaia di dipendenti. Il piano dovrebbe essere annunciato mercoledì 9 novembre.

Lo riferiscono in esclusiva al Wall Street Journal fonti informate. Dopo il licenziamento di metà degli impiegati di Twitter, dunque, potrebbe essere la società proprietaria di Facebook, la prossima Big Tech a cacciare su due piedi dal posto di lavoro migliaia di persone. Si tratterebbe della prima operazione del genere nella storia della compagnia di Mark Zuckerberg. Sebbene in proporzione di dimensione inferiore al maxi licenziamento avvenuto all’interno di Twitter, potrebbe trattarsi del numero più alto di persone licenziate da una Big Tech. Il tutto accade in un’annata che ha visto una contrazione economica e produttiva del settore.

Mark Zuckerberg. Foto Ansa/Meta

Lo scorso settembre la società aveva dichiarato di avere 87mila impiegati. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico americano, già allora Facebook pensava a un taglio del 10% delle spese anche attraverso licenziamenti. Intanto, proprio sui tagli compiuti da Twitter emergono nuovi particolari. Secondo l’agenzia Bloomberg, infatti, il social guidato da Elon Musk, dopo aver licenziato circa la metà del suo personale, starebbe ora contattando decine di dipendenti che hanno perso il lavoro chiedendo loro di tornare. Alcuni avrebbero ricevuto l‘avviso di licenziamento per errore. Altri, riferiscono le fonti, sono stati mandati via prima che la direzione si rendesse conto che il loro lavoro e la loro esperienza sarebbero potuti essere necessari per costruire le nuove funzioni del social media immaginate da Musk.

Foto Ansa/Epa Justin Lane

Facebook, la crescita è finita

Ma in ogni caso, tornando a Facebook, per la prima volta in 18 anni l’azienda si prepara al primo taglio di personale della sua storia. Finisce, di fatto, un ventennio di crescita ininterrotta. A fine settembre Mark Zuckerberg ha confermato ai propri dipendenti che Facebook ridurrà i budget per molti team della società. Questa mossa porterà inesorabilmente a licenziamenti nei settori più deboli dell’azienda. Una ‘risposta’, piuttosto brutale, alla crescita stagnante e all’intensa concorrenza. Mentre ormai la casa madre di Facebook punta tutto sul metaverso.

Già in maggio il fondatore e chief executive di Meta aveva congelato le assunzioni di ingegneri e ricercatori di basso livello. In luglio invece aveva ammonito i dipendenti di Facebook ad ‘allacciare le cinture di sicurezza’ per un “periodo intenso” di 18-24 mesi. E aveva chiesto ai manager di identificare i lavoratori a basso rendimento. Ora sta per arrivare l’annuncio dei licenziamenti di massa. Zuckerberg ha previsto che Meta sarà probabilmente più piccola nel 2023 rispetto a quest’anno. I tempi si fanno duri. E tutto si scarica sui lavoratori.

Elon Musk. Foto Twitter @elispil

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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