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Scuola: Draghi la vuole in presenza, si valuta l’obbligo del vaccino per i docenti

Il Governo boccia la didattica a distanza mentre dal mondo dei presidi si preme per la certificazione verde in tutti gli istituti scolastici

Dopo il decreto sul Green Pass è la volta di un altro tema scottante per il Governo Draghi: la scuola in presenza da settembre. Il premier Mario Draghi, e con lui il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, vogliono fare in modo che alunni e studenti possano rientrare in classe regolarmente. Così, in queste ore, Palazzo Chigi valuta concretamente l’obbligo del vaccino per il personale scolastico. Attesa, dunque, in settimana una nuova cabina di regia. E non soltanto sul tema scuola ma anche su trasporti e lavoro.

Speranza: “Basta con la Dad”

Nessuna soluzione è esclusa, l’obiettivo è riportare tutti i ragazzi a scuola in sicurezza e in presenza” dichiara dal canto suo il ministro della Salute Roberto Speranza. “L’obbligo del vaccino per il personale nelle scuole? Sono valutazioni che stiamo facendo in queste ore” afferma. “La riapertura della scuola senza Dad, se possibile, è una priorità per il governo“. L’obbligo vaccinale potrebbe scattare in base al numero dei vaccinati nelle varie Regioni? “Non abbiamo valutato un’ipotesi in questi termini” risponde Speranza. “Non deve passare il messaggio che gli insegnanti e il personale scolastico non si sono vaccinati – insiste Speranza – il dato è molto alto, l’85% ha avuto almeno la prima dose. Ma noi vogliamo che questa percentuale cresca, per questo nelle prossime ore valuteremo quale sia lo strumento migliore”.

Figliuolo: “80% di vaccinati a settembre”

La comunità scientifica dice che i vaccini sono sicuri per la popolazione dai 12 anni in su – sottolinea il Commissario per l’emergenza Coronavirus, Francesco FigliuoloDobbiamo riaprire le scuole, è un imperativo categorico. La scuola in presenza fa bene allo sviluppo sociale dei bambini“. Il generale fa quindi il punto sulle vaccinazioni in Italia. “Siamo al 56% di vaccinati. Questo è un buon risultato. Ad agosto manterremo la media, con l’obiettivo di arrivare all’80% a fine settembre“. “Bisogna proseguire in maniera selettiva – ha precisato Figliuolo – Adesso siamo concentrati sui bambini che devono andare a scuola”. E tuttavia “continuiamo a non mollare la presa sugli over 60” poiché “a livello nazionale ne mancano circa 2,2 milioni” da vaccinare.

I presidi spingono per il Green Pass

Dall’interno del mondo della scuola arrivano le posizioni di alcuni dirigenti, come Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio. “Tutti quelli che frequentano le scuole, dai fornitori ai bidelli, dagli insegnanti ai genitori degli studenti, devono essere muniti di Green pass – dichiara Rusconi all’Adnkronos – se vuoi entrare o sei vaccinato o fai un tampone. È indispensabile dimostrare che non si è portatori del virus. Non possiamo mettere a rischio i ragazzi o i professori“. “Dall’anno scorso è stata reintrodotta l’educazione civica – conclude – andare contro il vaccino vuol dire andare contro un pilastro del vivere in comunità“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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