Primo piano

Covid Italia: “Il 2 giugno possibile data per ripartire”. Vaccino: AstraZeneca solo per gli over 60

In vista dell'estate scatta la corsa a non perdere anche la prossima stagione turistica

Mentre in Italia continuano a morire centinaia di persone ogni giorno a causa, o come concausa, del Coronavirus, e le terapie intensive sono piene, si progettano le possibili riaperture in vista dell’estate che si avvicina. Per il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, il 2 giugno, festa della Repubblica, potrebbe essere il momento giusto per far ripartire completamente le attività le economiche e gli spostamenti. Ma intanto il piano vaccinale stenta. E il ministro della Salute, a seguito del parere europeo dell’Ema, raccomanda di usare AstraZeneca solo per le persone con più di 60 anni.   

Garavaglia: “Programmare subito la ripartenza”

“Sulla base dei dati bisogna aprire il prima possibile”. Lo afferma il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. “In Francia si parla del 14 luglio, negli Usa del 4 luglio. Il 2 giugno è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture”, aggiunge. “Non si può programmare dopo. Ci sono attività che si possono aprire dall’oggi al domani come il barbiere. Altre no, come i grandi alberghi. Bisogna monitorare i dati e sulla base dei dati aprire il prima possibile. Abbiamo bisogno di programmare per essere veloci, altrimenti gli altri ci superano”.

Dosi da rivedere

Sul fronte vaccini, l’Italia raccomanda l’uso di AstraZeneca solo per chi ha più di 60 anni. Sebbene non ci siano elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. Ad annunciarlo in serata di ieri 7 aprile è stato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. La sua presa di posizione è arrivata al termine dell’ennesima giornata convulsa sull’uso del vaccino di Oxford.

L’Ema: “Ogni Stato libero di decidere”

Pur riconoscendo i casi eccezionali di trombosi come “effetti indesiderati molto rari” dell’immunizzante anglo-svedese, l’Ema non ha infatti ritenuto di sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età. E ha demandato la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze. Si è arrivati a questa conclusione dopo un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi cerebrale e 24 dell’addome riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue alla data del 22 marzo, 18 dei quali fatali. “Una spiegazione plausibile” delle cause scatenanti non è stata individuata. Ma tra le ipotesi “c’è una risposta immunitaria al vaccino che porta a una condizione simile a quella osservata a volte nei pazienti trattati con eparina, definita trombocitopenia indotta dall’eparina”.

Il provvedimento per l’Italia

“Ci mettiamo subito a scrivere la circolare. Bisogna essere chiari e netti”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove direttive per AstraZeneca durante la videoconferenza Governo-Enti locali. Il provvedimento “conterrà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri paesi Ue“, ha aggiunto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio