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Curva dei contagi Covid, Conte: “Novità per le Regioni”

L'indice che misura l'infezione rallenta ma i medici restano preoccupati

Sono ore importanti per il futuro dell’Italia divisa nelle tre aree di rischio per l’emergenza Covid contrassegnate dai colori rosso, arancione e giallo. “Eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica e gli scenari prossimi futuri – dichiara il premier Giuseppe Conte -. Oggi è venerdì e come sapete c’è il monitoraggio settimanale. Nel pomeriggio avremo delle novità”.

Possibile una discesa della curva

Le affermazioni del presidente del Consiglio sono state rese all’evento “Generazione energia” del 27 novembre. Conte si è collegato dopo la riunione con i capi delegazione di maggioranza, alla presenza di Franco Locatelli (direttore del Consiglio superiore di sanità) e Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto superiore di sanità). Il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio) in vista delle festività del Natale dunque comincia a delinearsi in relazione anche ai diversi scenari epidemiologici. Il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute dovrebbe certificare una discesa della curva e un abbassamento dell’RT.

L’appello dal mondo degli ospedali

Sono infatti questi i risultati attesi per oggi 27 novembre. In un contesto come questo, leggermente positivo, in realtà i medici italiani lanciano un accorato appello a non rallentare le restrizioni. I dati “mostrano segnali di rallentamento della crescita dell’epidemia da Sars-CoV-2 – è l’appello dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria -. Tuttavia le condizioni di sovraccarico del sistema ospedaliero, con occupazione delle Terapie Intensive e aree Covid particolarmente elevata, impongono di non allentare le misure restrittive. Ricordiamo che nell’ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e 4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente più di 34mila”.

Toscana e Lombardia

Alcune Regioni però scalpitano e sperano di uscire dalla zona rossa nelle prossime ore. Si tratta della Lombardia certamente, così come del Piemonte, ma anche della Toscana. Il neo governatore del “granducato”, Eugenio Giani, si è fatto portavoce fin dall’inizio dello stato di malessere che da Firenze in giù aleggia fra tutti i toscani per l’inatteso “trasferimento” della regione in zona rossa. Sia la Lombardia che la Toscana ora dovrebbero passare a zona arancione. Probabilmente fra una settimana, da venerdì 4 dicembre.

Le regioni che “frenano”

Altre regioni italiane, invece, frenano per paura di una nuova impennata dei contagi. “Si può pensare a qualche allentamento delle misure restrittive ma una riapertura appare prematura”. Così ha commentato l’ipotesi di un ritorno dell’Umbria in “zona gialla”, visto l’indice di contagiosità Rt sotto l’1 e i parametri in ormai costante miglioramento se pur lieve, il direttore regionale alla Sanità Claudio Dario.

L’Unione europea

Anche l’Unione europea fa sapere che la prossima settimana ci sarà un orientamento comune sulle Festività. E qui si gioca anche l’importante partita dello sci. “I leader hanno parlato delle festività natalizie nell’ultima videochiamata e ne discuteranno di nuovo. La prossima settimana la Commissione Ue, a seguito del meeting dei leader, presenterà un orientamento per le settimane a venire, per permettere ai leader una comprensione comune e il più possibile una soluzione coordinata”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Margharitis Schinas, rispondendo alla domanda di un cronista. “Nelle settimane a venire non dobbiamo danneggiare i risultati importanti raggiunti. La questione è nelle mani dei nostri Stati membri, ma c’è una dimensione europea: un senso del dovere collettivo di non fare l’errore” di disperdere i progressi raggiunti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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