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È italiano il nuovo razzo Vega: porta nello Spazio 53 mini satelliti

Ha finalmente avuto successo il lancio di Vega, nuovo razzo europeo dell’Esa (European space agency). Dopo numerosi rinvii per il maltempo e per la pandemia di coronavirus la missione è cominciata.

Il razzo Vega, dell’Agenzia spaziale europea (Esa), è partito dalla base di Kourou nella Guyana Francese (Sudamerica) e porta in orbita per la prima volta 53 microsatelliti, . Si tratta, spiega online l’agenzia di stampa Agi, di apparecchi di dimensioni minime. Ossia di peso inferiore a 15 chilogrammi.

La tenacia dei membri della missione è stata particolarmente importante. L’ultimo tentativo di lancio di Vega, nel luglio 2019, era fallito circa due minuti dopo il decollo. Sembrava che il razzo presentasse un guasto strutturale. Poi, in questi giorni, la partenza riuscita. Vega è stato progettato e costruito in Italia da Avio, azienda di Colleferro, in provincia di Roma.

Nei mesi scorsi una missione tutta italiana aveva portato oltre 60 persone di Avio dall’aeroporto di Fiumicino (Roma) a Cayenne (Guyana), a bordo di un aereo Alitalia. Insieme a essi un consulente medico esperto e dipendenti di altre società italiane nel settore spaziale, come come Temis e D-Orbit. Per la prima volta, un aereo italiano era atterrato sulla Guyana francese in piena emergenza Covid-19. La pandemia non ha fermato le operazioni. Lo Spazio e la ricerca scientifica non possono attendere. Così, dopo i numerosi tentativi, adesso il lancio è finalmente riuscito con successo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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