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Il ritorno del Covid fa paura: tanti lasciano le città per trasferirsi in montagna

Cresce inaspettatamente in Italia la domanda di nuove residenze ai comuni di montagna. Sulle Alpi ma anche sugli Appennini. La notizia, approfondita in un articolo della Stampa da Gianni Giacomino, fa riflettere su un aspetto delle vacanze estive 2020.

Era previsto, infatti, in una qualche misura, che tanti italiani avrebbero percepito la montagna sarebbe come più “sicura” rispetto al mare. Riguardo, naturalmente, ai possibili contagi di coronavirus. Tuttavia appariva meno probabile che ci fosse una “corsa” al trasferimento sui monti, lasciando le residenze in città.

Nei prossimi mesi si potrà verificare se la tendenza a un più o meno grande spopolamento delle metropoli è effettiva. O se, al contrario, il fenomeno in corso sia un “fuoco di paglia”. Un po’ come la corsa ad acquistare biciclette grazie al bonus del governo, salvo il fatto che in molte città le bici non si vedono già più.

Di certo, dalle valli prealpine del Torinese alla montagna della Sila in Calabria, gli italiani che hanno ricoperto la bellezza della natura quest’anno sono aumentati. Fra luglio e agosto molte località montane italiane hanno beneficiato dell’ “effetto paura” nei confronti di viaggi all’estero e spiagge affollate.

Invece di andare sulle isole o stanziarsi lungo i litorali adriatici sempre affollati, tanti cittadini hanno ripreso la strada dei piccoli comuni sulle Alpi. E hanno riscoperto paesi semplici ma belli come pochi altri in Europa.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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