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Coronavirus, il vaccino? “È italiano: al via i test sull’uomo”

Le sperimentazioni di un possibile vaccino in grado di neutralizzare il coronavirus entrano nel vivo. Dalla fine di aprile, infatti, in Inghilterra le autorità sanitarie daranno il via a test accelerati sull’uomo – su cittadini volontari sani – di un vaccino in cui c’è lo zampino dell’Italia. Si tratta di un prodotto messo a punto dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia (Roma) insieme con lo Jenner Institute della Oxford University.

Lo annuncia, riporta online l’Ansa, l’amministratore delegato di Irbm Piero Di Lorenzo. Si prevede, afferma Di Lorenzo, di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre . Destinatari: personale sanitario e forze dell’ordine”. A fine aprile, rende noto Di Lorenzo, “in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino partirà da Pomezia per l’Inghilterra. Lì cominceranno i test accelerati su 550 volontari sani”.

Sarebbe ormai “in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati. Il tutto con l’obiettivo di velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”. “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in Inghilterra – spiega Di Lorenzo all’Ansa– ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del prodotto sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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