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Luoghi e Segni. Trentasei artisti per una collettiva a Punta della Dogana

Ideata da Mouna Mekouar, curatrice indipendente, e Martin Bethenod, Direttore di Palazzo Grassi, Luogo e Segni è la mostra collettiva aperta fino al 15 dicembre a Punta della Dogana a Venezia. Prendendo il titolo da un’opera di Carol Rama presente in mostra, Luogo e Segni presenta un centinaio di lavori di 36 artisti, di cui 17 partecipano per la prima volta ad un’esposizione organizzata dalla nota struttura museale veneziana. Tra loro, ci limitiamo a citare Berenice Abbot, Liz Deschenes, Trisha Donnelly, R. H. Quaytman.

(from left to right) Cerith Wyn Evans, We are in Yucatan and every unpredicted thing, 2012-2014, Pinault Collection, Rudolf Stingel, Untitled, 1990, Pinault Collection. Installation View ‘Luogo e Segni’ at Punta della Dogana, 2019 © Palazzo Grassi, photography Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti.

Andiamo quindi a scoprire quali sono i macro temi che legano le opere degli artisti in mostra. Cominciamo dal tentativo comune a tutti gli artisti di descrivere un paesaggio interiore in cui natura, creazione artistica e poesia si fondono in un solo elemento. Trovando ispirazione negli scritti dell’artista e poetessa Etel Adnan, i trentasei protagonisti si concentrano sui cambiamenti atmosferici e sulle mutazioni ambientali che riguardano la stessa Punta della Dogana: l’azzurro del giorno ed il buio della sera, i suoni, i profumi, il vento e il mare, la luce e le sue sfumature.

Un altro leitmotiv di Luogo e Segni è la memoria dei luoghi, a partire da quella di Venezia e delle sue epoche sovrapposte, grazie a Felix Gonzales-Torres, Roni Horn, Sturtevant, Tatiana Trouvé e Rudolf Stingel. Ma anche memoria di Punta della Dogana, evocata soprattutto dal ricordo di mostre avvenute lì in passato. Memoria di Beirut, Sarajevo, Rio de Janeiro, Lahore, New York. Memoria di altri progetti espositivi, come Garden of Memory, che ebbe luogo al Musée Yves Saint Laurent di Marrakech nel 2018 con opere di Etel Adnan, Simone Fattal e Robert Wilson. Infine, memoria visiva, olfattiva, tattile, auditiva, letterale e musicale.

Hicham Berrada, Mesk-Ellil, 2015-2019, courtesy the artist and kamel mennour. Installation View ‘Luogo e Segni’ at Punta della Dogana, 2019 © Palazzo Grassi, photography Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti.

Gli artisti presenti in mostra sono Etel Adnan, Berenice Abbott, Giovanni Anselmo, Lucas Arruda, Hicham Berrada, Louise Bourgeois, Charbel-joseph H. Boutros, Constantin Brancusi, Nina Canell, Vija Celmins, Tacita Dean, Edith Dekyndt, Liz Deschenes, Trisha Donnelly, Simone Fattal, Dominique Gonzalez-Foerster, Felix Gonzalez-Torres, Roni Horn, Ann Veronica Janssens, Lee Lozano, Agnes Martin, Julie Mehretu, Ari Benjamin Meyers, Philippe Parreno, Alessandro Piangiamore, R. H. Quaytman, Carol Rama, Lala Rukh, Stéphanie Saadé, Anri Sala, Rudolf Stingel, Sturtevant, Tatiana Trouvé, Wu Tsang, Robert Wilson e Cerith Wyn Evans.

 

Luoghi e Segni

a cura di Mouna Mekouar e Martin Bethenod

fino al 15 dicembre 2019

Punta della Dogana

Dorsoduro 2, Venezia

Vaporetto: Salute (linea 1)

Per info a proposito di biglietti e orari, consultare la pagina https://www.palazzograssi.it/

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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