Il più grande rimpianto di Lady Diana che ammise poco prima di morire: c’entrano William e Harry

Una confidenza a un’amica svela il rimpianto più grande di Lady Diana, legato all’impatto dell’intervista di Panorama su William e Harry.

A quasi trent’anni dalla scomparsa di Lady Diana, continuano ad emergere tasselli che contribuiscono a delineare la sua figura pubblica e privata. Tra questi, un dettaglio particolarmente umano e delicato riguarda un rimpianto che la principessa avrebbe confessato appena dieci giorni prima della sua morte. Una rivelazione che, pur collocata nel contesto complesso della sua vita negli anni Novanta, mostra con chiarezza quanto i suoi figli fossero al centro di ogni suo pensiero.

Lady Diana, il peso di un’intervista rimasta nella storia

Nel 1995, l’intervista rilasciata da Lady Diana a Panorama, condotta dal giornalista Martin Bashir, cambiò in modo definitivo la percezione pubblica della principessa e della famiglia reale. Le sue parole, pronunciate con una sincerità che allora colpì profondamente l’opinione pubblica. Rivelavano un matrimonio in crisi e una vita segnata da fragilità personali. La frase di Lady Diana “eravamo in tre in questo matrimonio”, riferita alla relazione tra l’allora principe Carlo e Camilla Parker Bowles, divenne immediatamente simbolo di un capitolo difficile e doloroso.

Negli anni successivi, la portata di quell’intervista sarebbe stata riletta alla luce delle indagini sui metodi adottati da Bashir, giudicati ingannevoli da un’inchiesta indipendente del 2021. La BBC ha poi preso le distanze dal programma, promettendo di non ritrasmetterlo. Ma per Diana, a prescindere dal contesto, il nodo più significativo sembrava trovarsi altrove.

Secondo quanto raccontato da Rosa Monckton, una delle amiche più vicine alla principessa, fu proprio durante una vacanza condivisa in Grecia nell’estate del 1997 che Diana espresse il suo rammarico. Secondo Monckton, la principessa sarebbe tornata con lucidità a riflettere sull’intervista.

Riconoscendo che la sua esposizione pubblica, così diretta e sofferta, potesse aver avuto ripercussioni sui figli. In un momento di sincerità, avrebbe ammesso di essersi pentita di aver partecipato alla trasmissione, temendo che William e Harry avessero sofferto nel veder affrontati pubblicamente i dissidi familiari.

Quell’ammissione, fatta solo dieci giorni prima del tragico incidente di Parigi, acquista un peso particolare. Non tanto per il contenuto mediatico, ormai noto, quanto per il ritratto di una madre consapevole delle responsabilità che accompagnavano il suo ruolo. Anche dopo la separazione dalla famiglia reale.

Oggi, sia William sia Harry hanno più volte ricordato come la perdita della madre abbia segnato profondamente le loro vite. Entrambi hanno reso omaggio alla sua memoria dando alle proprie figlie il secondo nome Diana.

Il rimpianto espresso dalla principessa, dunque, non appare come un giudizio tardivo su una scelta mediatica. Ma come la conferma del legame profondo che la univa ai suoi figli. Una consapevolezza che, alla luce degli eventi successivi, restituisce un’immagine intima e riflessiva di Lady Diana. Non icona, non figura pubblica, ma madre attenta, impegnata fino all’ultimo a proteggere ciò che più contava per lei.