NewsPrimo piano

Elezioni in Russia, plebiscito per Putin che parla di Navalny: “La sua morte? Evento triste”

Il nuovo Stalin, al potere da 24 anni, versa lacrime di coccodrillo sul misterioso decesso dell'unico oppositore in grado di rovesciarlo

Come ampiamente scontato, le elezioni politiche in Russia si sono concluse con un plebiscito per Putin. Ufficialmente, in quelle che l’Occidente considera elezioni farsa dai risultati truccati, il presidente uscente della Russia è stato riconfermato con l’87% dei consensi. Per un quinto mandato a capo del Cremlino. Nulla ha fermato la macchina propagandistica dello ‘zar’. Né la silenziosa protesta dei seguaci dell’oppositore morto Alexei Navalny – che si sono messi in coda in massa ai seggi alle 12 del 17 marzo – né gli attacchi su Belgorod da parte delle forze armate ucraine e dei partigiani russi anti regime. E neppure un allarme droni sugli aeroporti di Mosca.

Putin resterà al potere fino al 2030, dopo già 24 anni trascorsi ai vertici della Russia, sia come presidente che come primo ministro. Ma se si considera che durante l’Unione sovietica egli era un funzionario dei servizi segreti del Kgb, per quanto non di alto livello, si vede come un’ampia parte dell’esistenza del cosiddetto zar sia trascorsa tra le quinte del potere, sotto varie forme. Dopo il voto plebiscitario del 17 marzo, dunque, Vladimir Putin, presentandosi in serata al quartier generale della campagna elettorale, ha ringraziato i russi per la “totale fiducia“. Promettendo che il paese diventerà più forte e avvertendo gli avversari che “nessuno ci intimidirà o ci schiaccerà“.

Vladimir Putin elezioni Russia 2024
Vladimir Putin. Foto Ansa/Epa Natalia Kolesnikova

Putin e Navalny

Ma c’è di più. Putin, forte della vittoria elettorale, ha finalmente rotto il silenzio su Alexsei Navalny, il suo oppositore morto in carcere il 16 febbraio scorso. Come si ricorderà Navalny, 47 anni, è misteriosamente deceduto all’improvviso nella colonia penale artica IK-3 del distretto di Yamalo-Nenets. Secondo testimonianze raccolte dal quotidiano inglese The Times, sarebbe stato assassinato con un pugno al cuore dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento.

La madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, si era appellata a Putin in un video messaggio per chiedergli la restituzione del cadavere del figlio, rimasto inaccessibile ai familiari per diversi giorni. Putin non aveva risposto all’appello e, secondo le denunce di Lyudmila Navalnaya sui social media, il regime aveva tentato di impedire i funerali pubblici del leader dell’opposizione russa. Le esequie, alla fine concesse ma in una periferica chiesa cristiano-ortodossa di Mosca, hanno mostrato al mondo come decine di migliaia di russi si siano pubblicamente stretti attorno alla memoria di Alexsei Navalny. Non solo partecipando ai funerali, ma portando migliaia di mazzi di fiori sulla sua tomba per due settimane ininterrottamente.

Adesso Putin ha nominato in pubblico Navalny, dicendo che la sua morte è stata “un evento triste“. Ha detto che aveva accettato di scambiarlo con dei prigionieri detenuti in Occidente, ma a patto che non tornasse in Russia. Da Kiev, Volodymyr Zelensky ha definito Putin un uomo “malato di potere” che vuole “regnare in eterno“, ed ha affermato che le elezioni russe non hanno “alcuna legittimità“.

elezioni Russia Putin voto Finlandia
Una manifestante tiene in mano un cartello con l’immagine barrata di Putin, mentre i russi che vivono in Finlandia si riuniscono per votare presso l’ambasciata russa a Helsinki il 17 marzo 2024.Foto Ansa/Epa Mauri Ratilainen

Avviso alla NATO

Il sempre più longevo leader russo, invece, ha sottolineato che “il risultato delle elezioni dimostra che la Russia è una grande famiglia“. E che c’è “totale fiducia dei cittadini sul fatto che faremo tutto come da programma“. Ed ha rivolto un “parole speciali di gratitudine ai soldati” che combattono in Ucraina da oltre due anni. “Svolgono il compito più importante che è quello di proteggere il nostro popolo“.

Poi, Putin ha lanciato un monito a chi vuole sfidare la Russia: “Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza. Nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro“. E ha messo in guarda la NATO che un conflitto porterebbe “a un passo dalla terza guerra mondiale“.

Elezioni non rispecchiano realtà

Code di centinaia di persone si sono formate alle 12 di domenica 17 marzo davanti ai seggi nel centro di Mosca. Ma anche in molte altre città, e davanti alle ambasciate russe di vari paesi d’Europa e del mondo, in risposta all’appello lanciato dallo stesso Navalny poco prima di morire per il cosiddetto Mezzogiorno contro Putin. Un invito ad annullare la scheda e mostrare al mondo l’opposizione al regime.

Tutto si è svolto senza gravi incidenti, ma l’organizzazione per i diritti umani in Russia, Ovd-Info, ha segnalato 74 arresti, soprattutto per episodi individuali di protesta, come incendi alle urne o inchiostro versato sulle schede. Leonid Volkov, l’ex braccio destro di Navalny aggredito a martellate nei giorni scorsi in Lituania, ha affermato che la schiacciante vittoria di Putinnon ha nulla a che fare con la realtà“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio