Ore di paura e dolore per decine di migranti a San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo. Un’esplosione si è verificata intorno alla mezzanotte del 10 novembre. Ha completamente distrutto la palazzina che ospitava la casa di accoglienza della società Ospita nella zona industriale della cittadina.
L’edificio è quasi collassato su se stesso travolgendo le 31 persone che si trovavano alloggiate nei mini appartamenti al suo interno. Si tratta di migranti richiedenti asilo: uomini ma anche donne e bambini. Secondo le prime informazioni, sono tutti rimasti feriti, compresi alcuni minori, sembra non in maniera grave, tranne uno di loro che è stato trasportato in elicottero a Roma, dove si trova ricoverato in coma e intubato.

Distrutte anche la falegnameria e l’azienda vinicola adiacenti alla struttura. Sul posto sono arrivati 3 elicotteri del 118 che hanno trasportato i feriti negli ospedali di Viterbo, Montefiascone, Siena e Roma. Presenti anche varie unità di vigili del fuoco da Viterbo e Tarquinia. Ancora non sono chiare le cause che hanno innescato l’esplosione. Il prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, ha convocato per il pomeriggio dell’11 novembre una riunione d’emergenza per fare chiarezza sull’accaduto.
#Viterbo, esplosione e parziale crollo alle 23:45 di ieri in una struttura di accoglienza a S.Lorenzo Nuovo, causa probabile una fuga gas: 31 le persone ferite. Esclusa dai #vigilidelfuoco, anche con squadre USAR e cinofili, la presenza di ulteriori persone coinvolte#11novembre pic.twitter.com/8NEJuuPqyI
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) November 11, 2023
“All’interno della struttura non esistevano impianti a gas” hanno spiegato gli amministratori di Ospita, malgrado che in un primo momento i vigili del fuoco abbiano ipotizzato un’esplosione dovuta a fuga di gas. Invece non ci sarebbe stati, nella palazzina, impianti a gas né per il riscaldamento né per l’uso della cucina che i migranti adoperavano. “Dovremo appurare le origini dell’esplosione, noi ci riteniamo parte lesa” hanno precisato i responsabili di Ospita. I magistrati della procura di Viterbo, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, hanno aperto un fascicolo di indagine. Al momento procedono per il reato di disastro colposo.
Il messaggio del sindaco per i migranti
“Tutta la comunità è vicina alle famiglie coinvolte” ha detto il sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Babini, in merito all’esplosione di questa notte nella palazzina dove alloggiavano 31 migranti. “Sono andato sul posto e ho visto la struttura smembrata” ha aggiunto il primo cittadino. “Sono saltate tutte le tamponature della casa ma in poche ore i soccorritori aveva portato via tutti i feriti. Siamo vicini a queste persone e speriamo che possano rimettersi tutti e presto“.

L’esplosione della tarda serata dell’11 novembre ricorda quella di Soldano (Imperia), avvenuta il 27 agosto scorso. Anche in quel caso si sfiorò la strage, a causa dell’esplosione di una bombola a gas che aveva sventrato una palazzina. Per miracolo non ci furono vittime, come per fortuna è avvenuto anche a San Lorenzo Nuovo di Viterbo. A Soldano 3 cittadini francesi erano tuttavia rimasti gravemente feriti. I soccorritori erano riusciti a salvarli da sotto le macerie dell’appartamento, non senza fatica.