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Il Vaticano: “Trans e gay testimoni di nozze e padrini di battesimo”

Determinante l'impulso di papa Francesco per una storica apertura da parte del clero, chiamato ad accogliere tutti

Il Vaticano apre alla possibilità che persone transessuali e omosessuali svolgano ruoli ecclesiali significativi e ricevano alcuni sacramenti. I transessuali potranno ricevere il battesimo e diventare padrini del battesimo di altri, o testimoni di nozze in chiesa. Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un’altra persona.

Occorre però che conducano “una vita conforme alla fede“. Sono le indicazioni che arrivano dal Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez. Ad approvare tali indicazioni è stato esplicitamente papa Francesco che ha controfirmato il documento.

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Foto Ansa/Alessandro Di Meo

Battesimo e matrimonio

L’occasione per questa apertura rivoluzionaria da parte del Vaticano arriva dalle risposte ad alcuni quesiti che José Negri, vescovo di Santo Amaro, nel Nord-Est del Brasile, ha posto al Dicastero lo scorso luglio. Le domande riguardavano la possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive.

Sono tutte risposte in punta di diritto canonico. Ma è immaginabile che scateneranno polemiche. Se per ricevere il battesimo, anche intuitivamente, è difficile immaginare l’esclusione da parte della Chiesa delle persone adulte che lo chiedono, per quanto riguarda la figura dei padrini di battesimo e di testimoni di nozze la situazione è più complessa. Si tratta di persone chiamate a sostenere chi fa un cammino di fede ed è per questo che le indicazioni del Vaticano sono forse senza precedenti, almeno su questo punto.

Il Papa vuole l’inclusione nella Chiesa

D’altronde il cardinale argentino Fernandez ha inteso rispondere a quell’appello di Papa Francesco – “todos, todos, todos” – col quale il Pontefice ha più volte chiesto di accogliere tutti nella Chiesa. “Un transessuale che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, può ricevere il battesimo” è l’indicazione del Vaticano. E lo può ricevere “alle medesime condizioni degli altri fedeli. Se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo“.

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Papa Francesco. Foto Ansa/Fabio Frustaci

D’ora in poi, per il Vaticano, un trans può essere anche testimone di nozze o padrino di un battezzato. “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo“.

Battesimo per figli di genitori gay

Nel documento in questione il Vaticano, su impulso di papa Francesco, ha affrontato di petto anche il problema dei genitori gay e delle coppie che hanno avuto il figlio attraverso la gestazione di altri. “Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto?“, chiedeva al Vaticano il vescovo di Santa Amaro in Brasile, José Negri. La risposta del Dicastero della Fede è stata la seguente: “Perché il bambino riceva il battesimo ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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