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Gaza semidistrutta, strage di dipendenti ONU sotto le bombe di Israele

Otto ore di bombardamento ininterrotto nella notte del 16 ottobre, secondo fonti palestinesi

I bombardamenti ininterrotti da parte di Israele sulla Striscia di Gaza e in particolare su Gaza City durano ormai da 9 giorni. Hanno provocato quasi 3mila morti, stando a fonti palestinesi. Gli ultimi raid hanno ucciso anche 14 membri del personale dell’agenzia umanitaria dell’ONU per i rifugiati palestinesi. Si tratta della UNRWA: United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East

La rappresaglia di Israele su Gaza – scatenata dopo il massacro di oltre mille persone che l’organizzazione paramilitare terroristica Hamas ha compiuto il 7 ottobre in territorio israeliano – rischia di far precipitare l’interno Medio Oriente in una guerra senza via d’uscita. Le Nazioni Unite affermano che le riserve di energia degli ospedali di tutta la Striscia – che Israele ha posto sotto assedio tagliando luce, acqua, cibo e carburante – finiranno entro 24 ore.

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“Noi come UNRWA piangiamo la perdita di 14 colleghi. Almeno 400.000 persone sono ora sfollate nelle nostre scuole ed edifici a Gaza. Gli anziani, i bambini, le donne incinte e le persone con disabilità vengono semplicemente privati ​​della loro fondamentale dignità umana. Questa è una vergogna totale“. Twitter @UNRWA

Gaza, aperto valico con Egitto

E prosegue senza sosta l’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, uomini, donne, bambini e anziani, da Gaza City verso il sud della Striscia. Dalle 8 ora italiana del 16 ottobre i cittadini stranieri, e palestinesi con nazionalità straniera, potranno uscire attraverso il valico di Rafah con l’Egitto, che resterà sarà aperto per 5 ore.

Le forze armate di Tel Aviv sono pronte all’invasione via terra, mare e aria della Striscia per stanate i terroristi di Hamas, con l’obiettivo di radere al suolo l’organizzazione che l’Iran appoggia esplicitamente. La preoccupazione sale di ora in ora in tutto il Medio Oriente, in Europa e negli Stati Uniti.

Palestinesi divisi su Hamas

Si rincorrono voci di un possibile viaggio lampo del presidente americano, Joe Biden, in Israele. “L‘occupazione di Gaza sarebbe un grosso errore” ha affermato Biden. “Non dobbiamo perdere di vista il fatto – ha scritto sui social – che la stragrande maggioranza dei palestinesi non ha nulla a che fare con gli spaventosi attacchi di Hamas e ne soffre“.

Ma anche la comunità dei palestinesi è dilaniata. Abu Mazen, il presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha attaccato Hamas: “Non rappresentano il popolo palestinese“.

Israele, il fronte del Libano

Non c’è tuttavia soltanto il fronte di Gaza in cui avvengono combattimenti. In seguito agli scontri a fuoco avvenuti negli ultimi giorni, il ministero della Difesa israeliano ha infatti deciso di evacuare la popolazione che risiede a ridosso del confine con il Libano, a una distanza inferiore a due chilometri dalla frontiera. Si parla in tutto di 28 località, fra cui la cittadina di Metulla. Le autorità militari hanno inoltre vietato l’ingresso entro una fascia della profondità di quattro chilometri lungo l’intero confine con il Libano.

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Sarebbero 50mila le donne incinte a Gaza senza accesso ai servizi sanitari essenziali, secondo fonti palestinesi. Foto Twitter @MarioNawfal

Gaza, 3mila morti e 10mila feriti

Fra le notizie più gravi giunte da Gaza il 15 ottobre c’è, come detto, la strage di 14 membri del personale dell’agenzia umanitaria dell’ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) uccisi nel corso dei bombardamenti massicci che ogni notte Israele effettua, ufficialmente per colpire obiettivi di Hamas. Il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha dichiarato che il mondo ha “perso la sua umanità“. E ha avvertito che i suoi colleghi non possono più fornire assistenza umanitaria nella Striscia.

Inoltre l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) prevede che le riserve di carburante degli ospedali di tutta Gaza dureranno solo “per altre 24 ore“. Nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione nella Striscia, l’Ocha avverte che “l’arresto dei generatori di riserva metterebbe a rischio la vita di migliaia di pazienti“.

È intanto salito ad almeno 2.670 morti e 9.600 feriti il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani a Gaza, dove vivono circa 600mila abitanti (quasi 2 milioni in tutta la Striscia). Lo riferisce il ministero della Sanità locale, aggiungendo che 7 membri della Protezione civile sono morti nella notte del 16 ottobre nel corso dei bombardamenti aerei israeliani sul quartiere di Tal al Hawa.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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