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Influenza in Italia, primi casi. Ma c’è anche il Covid

Il Sars-CoV-2 è ormai un virus quasi di tipo influenzale che può sovrapporsi a quello della comune influenza stagionale

L’Università di Parma ha identificato in un neonato di 4 mesi il primo caso di influenza (di tipo A) di questo autunno-inverno in Italia. Il piccolo è ricoverato in una clinica pediatrica per febbre e inappetenza con un quadro clinico di bronchite asmatica.

Lo comunica l’Ateneo parmense. Le sue condizioni generali sono complessivamente discrete: il bambino ha iniziato la terapia antivirale per via orale e sta progressivamente migliorando. La circolazione del virus influenzale è dunque cominciata nel nostro Paese. L’anticipo era atteso sulla base delle segnalazioni provenienti dall’emisfero australe.

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Bambini a rischio per l’influenza e per il Covid. Foto Twitter @orizzontescuola

Influenza, il vaccino

Anche quest’anno, ricorda l’Università di Parma, la circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024 del ministero della Salute prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale. Vale per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e per i pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni a rischio di complicanze in corso di influenza. Il ministero della Salute sottolinea inoltre l’utilità della vaccinazione antinfluenzale in tutta la popolazione pediatrica. Anche in assenza di patologie croniche, in quanto l’influenza può talora favorire lo sviluppo di infezioni batteriche gravi anche nel bambino sano.

Attenzione al Covid

Al virus della comune influenza che colpirà, come ogni anno, bambini ma anche adulti e presone anziane, si sovrappone il virus del Sars-CoV-2, ovvero il portatore del Covid. Perciò, in concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023-24, si prevede l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5). Vaccini che arriveranno quasi certamente dai primi di ottobre.

Il Covid di quest’anno si caratterizza per una nuova variante del virus che, secondo gli esperti, diverrà presto dominante: la cosiddetta variante Pirola. La variante BA.2.86 del Sars-CoV-2, il virus del Covid, ribattezzata Pirola sui social, è infatti arrivata in Italia. È stato il team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), che ha isolato a Brescia la nuova variante.

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L’influenza stagionale è arrivata in Italia. Foto Ansa

La variante Pirola

Abbiamo effettuato quello che risulta essere il primo isolamento di BA.2.86 nel nostro Paese“, spiega lo specialista ad Adnkronos. Caruso è professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Brescia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili. L’isolamento di Pirola, precisa Caruso, è avvenuto dal campione di “un paziente fragile portato alla nostra attenzione. Il sequenziamento è in corso“. Adesso si punta ai nuovi vaccini, adatti a una nuova fase, ormai endemica e non più pandemica del Covid. Che, di fatto, è ormai come un’influenza stagionale. I vaccini dovrebbero arrivare in Italia a giorni. I numeri dei contagi di Covid “sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo” ha detto nei giorni scorsi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Rtl 102.5. “Un dato che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole, ma non c’è allarmismo”.

Covid, che fare se contagiati

Ma cosa si deve fare in caso di contagio da influenza e da Covid? Non ci sono più oggi nel nostro Paese le regole stringenti del periodo pandemico. Di certo, se si avvertono i sintomi – febbre, mal di gola, raffreddore, tosse – è bene fare un tampone di controllo, magari in farmacia e non da soli. E, se risulta la positività al Sars-CoV-2, occorre seguire le regole suggerite dal farmacista. Essenzialmente quella di rimanere a casa per una settimana prima di rifare un tampone. O, se impossibilitati a lavorare da casa, recarsi al lavoro indossando una mascherina per non contagiare altri.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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