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Primi grattacapi per Carlo III: ecco cosa potrebbe perdere

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Appena un anno dopo l’inizio del suo regno, re Carlo III rischia di perderne una parte importante. Diversi Paesi, infatti, discutevano già da tempo di abbandonare il Commonwealth. Negli ultimi decenni è stata la figura della regina Elisabetta a tenere unite le Nazioni, ma le cose sembrano essere destinate a cambiare. A preoccupare maggiormente il Sovrano, però, sarebbe un’enorme richiesta di risarcimento.

Come ha riportato di recente l’Express.co.uk, la Gran Bretagna e molti altri Paesi europei sono destinati a essere colpiti da una richiesta di trilioni di dollari di risarcimento danni. Un gruppo di Paesi caraibici – che un tempo erano colonie di potenze europee – spera di avviare negoziati con Gran Bretagna, Francia, Spagna e Danimarca, chiedendo una cifra complessiva di 33mila miliardi di dollari. Si tratta di circa 26mila miliardi di sterline.

Ansa

La richiesta di denaro, però, è solo una parte dell’intera faccenda, che rappresenterebbe un bel grattacapo per re Carlo III. Il gruppo di Paesi, infatti, avrebbe presentato un piano in 10 punti, con richieste che spaziano in ogni campo. Dalle scuse formali per il periodo coloniale e per la schiavitù, si passa ai finanziamenti per la sanità e l’istruzione nelle isole, fino alla cancellazione dei debiti storici. Un punto importante delle richieste, però, riguarda sicuramente la richiesta del risarcimento danni in denaro.

Re Carlo III pagherà il debito con le ex colonie della Gran Bretagna?

Secondo quanto riportato dal tabloid, la Gran Bretagna è il Paese che ha il debito più grande di tutti se si parla di tratta degli schiavi. Questo nonostante il ruolo storico del Regno Unito nell’abolizione della tratta globale. Il gruppo di Paesi caraibici, che sta portando avanti la richiesta, infatti, avrebbe chiesto solo a re Carlo un risarcimento pari a 15.600 miliardi di sterline. La parte rimanente della somma, invece, spetterebbe alla Spagna e alla Francia. Anche se al momento la richiesta non sembra avere possibilità di riuscita, la questione ha sollevato preoccupazione nel Regno Unito. Basti pensare, infatti, che la cifra richiesta equivale a sei volte il valore dell’intero PIL britannico. Un avvocato e presidente della Commissione per le riparazioni della Nazione insulare ha incluso la Famiglia Reale nella disputa. Ha affermato: “Speriamo che re Carlo riveda la questione dei risarcimenti e faccia una dichiarazione più profonda iniziando con le scuse. Speriamo che metta a disposizione le risorse della Famiglia Reale per la giustizia riparativa“.

Ansa

Lo scorso aprile re Carlo III ha fatto un passo importante per mostrare la vicinanza della Famiglia Reale alla tematica della schiavitù. Il Sovrano, infatti, ha apertamente dato sostegno alla ricerca che indaga sui legami tra la schiavitù e la monarchia britannica, anche se molti lo avevano avvertito che tale concessione avrebbe portato a ulteriori richieste di risarcimenti e scuse. La Corona, però, non ha commentato la richiesta del risarcimento. La somma sarebbe il frutto di un documento prodotto da una società di consulenza americana, che ha tentato di calcolare i danni per quattro secoli di schiavitù. Verene Shepherd, professoressa di storia giamaicana, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di una figura con cui cominciare, una figura per negoziare. Il crimine è enorme. La responsabilità di quanto accaduto è enorme“.

Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online. Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania. Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo. Segui Roberta su Instagram

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