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British Museum: più di 1.500 reperti rubati

A rivelarlo un indagine interna del museo

Secondo un esperto di traffico di antichità dell’Unesco, si tratterebbe del “caso peggiore” fino ad ora. Sarebbero più di 1.500 i reperti rubati dal British Museum. Presumibilmente l’artefice dei furti potrebbe essere un curatore del museo stesso.

Un’indagine interne condotta direttamente dal British Museum avrebbe rivelato che, ad oggi, sarebbero oltre 1.500 i reperti rubati dalla struttura londinese. Secondo una fonte del Daily Telegraph i manufatti sarebbero stati sottratti da un curatore del museo stesso. Come riportano i quotidiani inglesi Telegraph e The Times l’uomo, curatore delle collezioni greche, della scultura greca e del periodo ellenistico del museo, sarebbe stato indicato come il sospettato principale. Ma in questa sede parleremo di colpevolezza presunta, in quanto non si ha ancora la certezza delle prove.

British Museum furti
Ingresso British Museum @Crediti Ansa- VelvetMag

I furti al British Museum

Molti dei manufatti sottratti sarebbero approdati su un noto sito di e-commerce per essere venduti ad un valore inferiore rispetto al loro originale. Ad esempio, un oggetto romano, risalente a più di due millenni fa e valutato fino a 50mila sterline, sarebbe stato venduto per 40 sterline. Alcuni reperti sottratti al British Museum pare fossero apparsi su internet già nel 2016. Secondo una fonte il numero totale di manufatti presumibilmente sottratti dal curatore si avvicina a 2mila. L’uomo, licenziato all’inizio dell’anno, non ha ancora subito alcun fermo e la famiglia nega ogni accusa. Il presunto accusato, che pare operasse con uno pseudonimo su internet, è stato identificato dopo che un utente ha trovato il suo account della carta di credito collegato al suo feed Twitter.

Rintracciato mentre tentava di vendere altri oggetti sul sito di e-commerce, si è scoperto che aveva messo in vendita oggetti della collezione adeguatamente catalogati, ovvero rintracciabili nell’inventario. Un esperto di traffico dell’antichità dell’Unesco, Christos Tsirogiannis, parlando con il quotidiano The Economist, avrebbe affermato che il furto al British Museum è “Probabilmente il caso peggiore finora“. Il dirigente del gruppo di lavoro Illicit Antiquities Trafficking of the Unesco Chair on Threats to Cultural Heritage avrebbe inoltre aggiunto: “Nessuno si aspetta che questo possa accadere in un museo“.

Questione di sicurezza

Come riferiscono le fonti che hanno parlato con i quotidiani inglesi, il valore dei reperti sottratti si aggirerebbe sulle decine di milioni di sterline. Basti pensare che alcuni dei manufatti rubati risalgono a 3.500 anni fa. Prima di questa storia il British Museum si era trovato al centro di altri dibattiti in merito alla restituzione di manufatti contestati. Tra questi i Marmi del Partenone, i Bronzi del Benin e i Tabot etiopici. In questo contesto la direzione del museo ha difeso la sua collezione da queste richieste di restituzione, sostenendo che il museo è in grado di conservare e proteggere i manufatti in totale sicurezza.

British Museum
British Museum @Crediti Ansa – VelvetMag

Come si legge sul sito del museo stesso: “L’obiettivo del Museo è quello di detenere una collezione rappresentativa delle culture mondiali e di garantire che la collezione sia ospitata, conservata, curata, studiata ed esposta in sicurezza“. Tuttavia, i recenti fatti gettano qualche dubbio. L’unicità nella sicurezza di cui il museo si vanta, forse, in questo caso ha subito qualche piccola crepa.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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