Perché le cicale cantano con il caldo?
Non è raro che gli animali siano "indicatori naturali" del clima
A tanti sarà capitato sicuramente sentire cantare le cicale e percepire che quando il caldo si fa più intenso il tipico verso aumenti di intensità. Ma perché questo avviene? Proviamo a dare una risposta seguendo anche la spiegazione degli esperti.
Durante l’estate è assolutamente normale sentire ‘cantare‘ le cicale in maniera più intensa e questa dichiarazione è legata, ovviamente, ad una spiegazione totalmente scientifica. Le cicale sono insetti della famiglia delle Cicadidi e sono famose per il loro proverbiale ‘canto’. Tuttavia, la prima precisazione da fare è che il verso di questi animali non è un canto, ma è definito frinire. Attraverso degli organi precisi, chiamati timballi, gli insetti in questione producono delle vibrazioni all’altezza dell’addome. Il suono è poi amplificato da speciali camere d’aria che fanno riecheggiare il verso in tutta la zona circostante. A frinire sono i maschi della specie, perché gli unici dotati di questo particolare organo. Ma perché in estate ‘cantano’ di più? Proviamo a scoprirlo.
Il numero delle cicale è proporzionale al caldo
In estate, innanzitutto, è necessario chiarire che si assiste al picco della popolazione delle cicale. Il suono è emesso anche in inverno, ma con meno intensità a partire dalla seconda metà dell’anno. Le cicale ‘cantano’ a scopo riproduttivo: il maschio frinendo attira la femmina e lei potrebbe sceglierlo proprio in base all’intensità del suo ‘canto’. Quindi la stagione degli amori è quella in cui si udiranno più melodie. Anche le femmine emettono un suono, ma il loro è riprodotto con le ali, per questo motivo risulta meno intenso all’orecchio umano. Il fatto che le cicale ‘cantino’ di più in estate è presto spiegato: la stagione degli amori per molti insetti corrisponde proprio con il caldo.
Le cicale cominciano il loro canto verso la metà di giugno e continuano fino alla fine di agosto. In questo ultimo periodo il suono si fa meno intenso e meno frequente e quando non si sente più e allora l’estate sarà finita e con essa la stagione degli accoppiamenti. Questo ‘canto’, però, non si ripete nello stesso modo in tutte le estati. Ecco perché in estati più bollenti, come quella che stiamo vivendo, il frinire sembra incessante. Il caldo, infatti, influenza il frinito delle cicale, perché rende questi animali più propensi alla riproduzione e quindi ad intensificare il loro ‘canto’ di accoppiamento.
Come riportato anche in un articolo pubblicato da Agi, l’entomologo francese Jean Mateo, ha spiegato a tal proposito che il numero delle cicale e la loro capacità riproduttiva è direttamente proporzionale al caldo. Nel dettaglio, quando le temperature superano i 22°C, infatti, i muscoli addominali dei maschi iniziano automaticamente a far ‘vibrare’ le parti dell’esoscheletro (i timballi) e provocano il frinito. Proprio per questo motivo nelle ore di caldo più intenso il verso di questi insetti è particolarmente concitato. Invece, al contrario, si spiega come al calare delle temperature (quindi, in genere, in tarda sera) il ‘canto’ rallenta o si interrompe: le temperature (di norma) più basse fanno cessare, seppur momentaneamente, la vibrazione.