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Cappato sfida Galliani per il seggio che fu di Berlusconi e l’opposizione si spacca

Manca una chiara volontà di PD e M5S di appoggiare la candidatura dello storico leader radicale

Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni e volto radicale di tante battaglie – dall’eutanasia all’antiproibizionismo fino al riscaldamento globale – scende in campo. Sfiderà Adriano Galliani del Centrodestra per conquistare il seggio rimasto vacante al Senato dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi.

Cappato correrà alle elezioni suppletive di Monza che si svolgeranno il 22 e 23 ottobre. Classe 1971, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ha aiutato (ed per questo finito sotto processo) più volte persone in stato di vita vegetativo a poter accedere al suicidio assistito. Il caso più famoso è quello di Fabiano Antoniani, dj Fabo. L’ultimo in ordine di tempo quello della signora veneta Gloria.

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Marco Cappato. Foto Ansa/Matteo Corner

PD e M5S tacciono su Cappato

Cappato ha comunicato la propria scelta via Twitter facendo sapere di essersi deciso a competere in campagna elettoraleper portare in Parlamento temi e battaglie che mi stanno a cuore e che di questi tempi sono a rischio, o trascurati“. Plaudono +Europa, Alleanza verdi sinistra (Avs) e Radicali Italiani invitando tutta l’opposizione a sostenere unitariamente la sua candidatura.

Ma la figura di Cappato è divisiva per un’opposizione politica estremamente frammentata e ancora sotto shock dopo il disastroso risultato delle politiche del 25 settembre 2022. Nessun commento ufficiale, infatti, è arrivato per il momento da PD ed M5S sulla scelta di Marco Cappato. La deputata di Azione Daniela Ruffino ha manifestato invece il suo sostegno a un “combattente per i diritti civili e convinto sostenitore di una transizione ecologica senza le scorie dell’ideologia“.

I radicali e la sinistra

C’è ancora tempo per decidere candidature alternative o il sostegno a Cappato visto che le elezioni si terranno il 22 e 23 ottobre, ma il nome dell’ex europarlamentare di certo non compatta i Dem, in particolare l’area cattolica. Che si è fatta recentemente sentire nel voto sull’emendamento di Riccardo Magi sulla legalizzazione della maternità surrogata solidale in Italia. “Accogliamo con grande soddisfazione – ha detto proprio Magi – la disponibilità di Marco Cappato a candidarsi alle elezioni per il seggio vacante di Monza. In Parlamento è necessario più che mai rafforzare il fronte dei diritti e delle libertà civili. Speriamo che attorno al suo nome si crei una coalizione più ampia possibile. +Europa c’è e il suo sostegno sarà convinto“.

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Cappato con Emma Bonino, Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Avs parla di “buona notizia” a proposito della candidatura di Cappato. “Marco – sottolineano i co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli, oltre al segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianniè una figura importante e significativa nelle battaglie per i diritti civili e per la transizione ecologica. Per questo auspichiamo che la sua disponibilità possa essere raccolta da tutte le forze di opposizione. Noi lavoreremo in questa direzione, quella di una alleanza per i diritti, la democrazia e il clima“.

Suicidio assistito, chi vi può accedere

L’attivismo e le iniziative intraprese da Marco Cappato hanno contribuito a rendere possibile in Italia, sia pure ad alcune condizioni, il suicidio assistito. La sentenza della Corte Costituzionale numero 242 del 22 novembre 2019 ha fissato ‘paletti’ rigorosi. Manca l’intervento del legislatore, cioè del Parlamento, affinché ci sia una legge in materia. A oggi, dunque, la persona deve essere affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che reputi intollerabili. Chi chiede di accedere al suicidio medicalmente assistito deve inoltre essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. A verificare tali condizioni deve essere una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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