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Ucraina, attacco di droni su Mosca. Putin: “Non vogliamo scontro con la NATO ma siamo pronti”

Due droni kamikaze contro due edifici, nessuna vittima ma c'è un ferito

La Russia attribuisce all’Ucraina l’attacco con i droni che nella notte del 30 luglio ha colpito due edifici a Mosca. Due droni hanno causato una forte esplosione che però non ha provocato vittime. Ci sarebbe una persona ferita. Le forze di sicurezza russe hanno poi abbattuto i droni poco lontano, a ovest della Capitale.

I vetri sono andati in frantumi a seguito dell’esplosione al livello del quinto e del sesto piano dell’edificio di 50 piani sull’argine di Presnenskaya” ha detto all’agenzia di stampa statale Tass una fonte dei servizi di emergenza. I soccorritori hanno evacuato le persone presenti all’interno del grattacielo. Secondo il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, gli edifici colpiti sono appunto due e l’attacco proviene dall’Ucraina, compiuto con diversi droni kamikaze.

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Il presidente russo Vladimir Putin. Foto Ansa/Donat Sorokin

Attacco dell’Ucraina contro di noi

L’Ucraina avrebbe cioè tentato di attaccare Mosca con più di 2 droni. I russi ne hanno distrutto uno mentre era in volo sui cieli di Odintsovo, città che si trova a 24 chilometri da Mosca, e altri due attorno a Mosca. Tuttavia questi ultimi droni, una volta perso il controllo, si sono schiantati proprio sul grattacielo di Mosca che ha riportato danni. Le informazioni provengono dal ministero della Difesa russo.

La mattina del 30 luglio, il regime di Kiev ha tentato di lanciare un attacco terroristico contro le strutture di Mosca utilizzando droni. Un drone ucraino è stato distrutto da mezzi di difesa aerea sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Altri due droni sono stati annientati da strumenti elettronici e, avendo perso il controllo, si sono schiantati su un complesso di edifici non residenziali di Moscow City, uno sviluppo commerciale a ovest della città” ha detto il ministero della Difesa. Chiuso temporaneamente, e poi riaperto, l’aeroporto di Vnukovo. Al primo mattino del 30 luglio erano già 16 i voli in arrivo ritardati e 4 le partenze posticipate. Gli altri aeroporti dell’hub di Mosca hanno continuato a funzionare normalmente, ha affermato una fonte dell’agenzia di stampa Tass.

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Parenti e amici dei difensori delle acciaierie Azovstal di Mariupol, in Ucraina, partecipano, il 29 luglio, a una cerimonia per ricordare le vittime dell’esplosione del campo di Olenivka un anno fa. Foto Ansa/Epa Sergey Dolzhenko

L’Ucraina, Putin e la NATO

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, che dopo 17 mesi appare inarrestabile, il presidente russo Putin ha affermato di non volere per questo uno scontro diretto della Russia con la NATO. Ma anche che il Cremlino è pronto a qualsiasi scenario. “Siamo sempre pronti a qualsiasi scenario, ma nessuno lo vuole qui” ha detto Putin in conferenza stampa dopo il secondo summit Russia-Africa, secondo quanto riporta Interfax.

Su iniziativa della parte americana, una volta abbiamo creato un meccanismo speciale per prevenire questi conflitti. Qui i capi di alcuni dipartimenti comunicano direttamente tra loro e hanno la possibilità di consultarsi su qualsiasi situazione di crisi” ha detto Putin. Il quale ha poi aggiunto che “questo suggerisce che nessuno vuole scontri” ma “se lo vogliono, noi siamo pronti” ha aggiunto il presidente russo.

In Ucraina almeno un civile è morto la sera di sabato 29 luglio nell’impatto di un missile russo sulla città di Sumy, nel nord-est del Paese. L’attacco ha colpito un istituto scolastico: “Polizia, soccorritori e medici sono attivi sul posto” ha detto la polizia. Secondo il media Suspilne, uno degli edifici della struttura educativa è stato distrutto dall’esplosione avvenuta “intorno alle 20” ora locale: le ore 19 in Italia. Nelle immagini rilasciate da Suspilne, appaiono le macerie di questo edificio. Nella stessa città di Sumy, colpita il 29 luglio, all’inizio del mese un attacco di droni russi aveva colpito un condominio uccidendo 3 persone e ferendone 21. Del 29 luglio, invece, la notizia che mercenari Wagner sarebbero al confine fra Bielorussia e Polonia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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