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Guerra in Ucraina, l’allarme della Polonia: “I Wagner vicino alla nostra frontiera”

I mercenari di Prigozhin starebbero minacciando i confini dei paesi NATO dopo l'accordo con Putin che li ha dirottati in Bielorussia

La guerra in Ucraina rischia seriamente di allargarsi ad altri paesi, coinvolgendo direttamente la NATO nel conflitto che la Russia ha innescato con l’invasione del 24 febbraio 2022. Secondo la Polonia 100 mercenari russi del gruppo Wagner di Yevgheny Prigozhin, di stanza in Bielorussia, sono giunti in prossimità del confine polacco con intenti minacciosi.  

In Ucraina un missile russo ha colpito un palazzo a Dnipro il 29 luglio. Sono 9 le persone rimaste ferite. Precedentemente era stata Mosca a denunciare un attacco contro una città russa al confine con l’Ucraina. Kiev è in allerta: “I russi radunano forze per attaccare le zone costiere“. Gli Stati Uniti accusano Mosca di andare a chiedere armi anche alla Corea del Nord.

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Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari Wagner (a sinistra) in un frame video dal canale Telegram “Wagner Z group”. Foto Ansa

I timori della Polonia

Intanto, come detto, 100 mercenari del gruppo Wagner di stanza in Bielorussia si sono spostati verso il corridoio di Suwalki. “Ora la situazione è ancora più pericolosa” ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Il corridoio di Suwalki collega la Polonia con gli Stati baltici e separa la Bielorussia e la regione di Kaliningrad della Federazione Russa.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha invece visitato a sorpresa una delle posizioni avanzate che le forze speciali di Kiev hanno conquistato nella controffensiva in corso da settimane, vicino alla città martire di Bakhmut. In quella zona i combattimenti sono feroci e i russi controllano ancora la città del Donbass che hanno completamente raso al suolo. La visita di Zelensky è avvenuta nel giorno dedicato alle forze speciali. “Sono qui per congratularmi con i guerrieri ucraini nel giorno a loro dedicato, per onorare la loro forza“, ha scritto Zelensky sul suo canale Telegram. Un messaggio giunto dalla “zona di Bakhmut, posizione avanzata delle Forze per le operazioni speciali“.

Ucraina, pesanti combattimenti

Nelle ultime 48 ore si sono intensificati i combattimenti in due settori dell’Ucraina meridionale: lo scrive il ministero della Difesa britannico. A sud di Orikhiv (Zaporizhzhia), i combattimenti si sono concentrati vicino al villaggio di Robotyne, nell’area di responsabilità della 58ª Armata Combinata russa. Ottanta chilometri più a est, le forze ucraine hanno sconfitto elementi del 247° Reggimento d’assalto aereo delle forze aviotrasportate russe (Vdv) per catturare il villaggio di Staromaiorske (Donetsk).

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Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Foto Ansa/Epa Zbigniew Meissner

Mosca compra armi dalla Corea del Nord

Si apprende inoltre che il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, acerrimo nemico di Prigozhin, si sarebbe recato in Corea del Nord per assicurarsi forniture di armi necessarie a Mosca per la sua invasione dell’Ucraina. Una guerra di conquista che, dal punto di vista degli aggressori, è in fase di stallo e rischia di prolungarsi per anni. A riferire del viaggio di Shoigu in Corea del Nord è stato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. La Russia, ha sottolineato Blinken, sta cercando di acquistare armi dagli alleati di tutto il mondo. “Vediamo la Russia alla disperata ricerca di sostegno, di armi, ovunque possa trovarle, per continuare a perseguire la sua aggressione contro l’Ucraina“, ha aggiunto. “Lo vediamo in Corea del Nord e lo vediamo anche con l’Iran, che ha fornito alla Russia molti droni che sta usando per distruggere infrastrutture civili e uccidere civili in Ucraina” ha osservato il segretario di Stato americano.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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