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I funerali di Andrea Purgatori, l’ultimo addio in Piazza del Popolo

Dall'autopsia è emerso un problema cardiopolmonare. Tre mesi fa la diagnosi di un tumore per il giornalista: due medici sono indagati

Si sono celebrati venerdì 28 luglio i funerali di Andrea Purgatori, il giornalista e scrittore, conduttore di Atlantide su La7, scomparso lo scorso 19 luglio. Una folla si è radunata a Piazza del Popolo a Roma per l’ultimo addio al grande cronista d’inchiesta nella ‘chiesa degli artisti’. Per merito di Purgatori sono rimasti oggetto d’indagine, senza cadere nell’oblio, alcuni dei più oscuri misteri d’Italia, come il caso Ustica.

Quasi per un’ironia della sorte, la morte stessa di Andrea Purgatori è oggetto d’inchiesta. Il giornalista è morto ad appena 3 mesi dalla diagnosi di un cancro ai polmoni, per un problema cardiopolmonare, secondo quanto evidenziato dall’autopsia. Sono stati però necessari gli esami autoptici, disposti dalla magistratura, per tentare di chiarire le cause del decesso. La famiglia del cronista ha infatti firmato un esposto in procura a Roma asserendo che Purgatori è stato curato male, con terapie sbagliate dai medici. La questione resta ancora aperta: ci sono due medici sotto inchiesta per il suo decesso.

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Il feretro di Andrea Purgatori. Foto Ansa/Angelo Carconi

I funerali di Purgatori

Il 28 luglio ad accompagnare il feretro di Purgatori portato a spalla dai vigili del fuoco nella Basilica di Santa Maria in Montesanto – la cosiddetta chiesa degli artisti – sono stati i figli. Ovvero Victoria, Edoardo e Ludovico. Con loro anche la compagna di Purgatori, Errica Dall’Ara. Presente anche la ex moglie del giornalista. Il 27 luglio in Campidoglio la camera ardente, dove in tanti, fra amici e colleghi, ma anche semplici cittadini, hanno reso omaggio al cronista

Al commiato finale nella chiesa di Piazza del Popolo – dove 5 mesi fa, lo scorso 27 febbraio, si sono celebrati i funerali di Maurizio Costanzo – sono stati moltissimi i giornalisti e le celebrità presenti. Dal direttore del Tg La 7, Enrico Mentana, a quello del Messaggero, Massimo Martinelli, e poi l’editore Urbano Cairo, Massimo Giletti, Massimo Gramellini, il procuratore Nino Di Matteo, la ex presidente della Camera, Laura Boldrini, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, come Roberto Saviano, Mogol ed Enrico Vanzina. Tanti anche i cittadini comuni, venuti a rendere l’ultimo omaggio a un giornalista che ha svelato verità nascoste su casi importanti come quelli relativi appunto alla strage di Ustica, ma anche alla sparizione di Emanuela Orlandi.

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Andrea Purgatori. Foto Ansa/Luca Zennaro

Le parole del sacerdote

Siamo qui per l’ultimo saluto ad Andrea manifestando il nostro affetto e la nostra e stima. Oggi gli diciamo addio perché lo affidiamo a Dio, e sappiamo che è un arrivederci, perché noi lo ritroveremo quando torneremo alla casa del Padre“. Queste le parole del sacerdote all’inizio della cerimonia delle esequie. Sul feretro una distesa di rose rosse della famiglia e di rose bianche, dei nipoti. Di lato, una grande foto del giornalista romano, sorridente con il sigaro in bocca. “Lo ricordiamo con gratitudine. Questa basilica non riesce a contenere la presenza, la stima, l’affetto e l’amore per lui” ha detto ancora il sacerdote nell’omelia.

“Purgatori ha preso la malattia di petto”

È stato un giornalista di inchiesta ma non solo – ha detto ancora il prete ricordando Purgatoriha avuto un talento straordinario come sceneggiatore, conduttore tv, scrittore. La sua curiosità e la voglia di raccontare le storie lo hanno contraddistinto. Un uomo che ha amato la vita, amava ballare, viaggiare divertirsi. Forte e ironico fino alla fine. Coraggioso, ha preso la malattia di petto. È stato un uomo riservato, un padre affettuoso, molto apprensivo con i figli, amava molto i nipotini. Amava l’ambiente. È stato un uomo credente non praticante di una famiglia cattolica. La consolazione è che la sua anima non è morta, la nostra nemmeno. Lui continua ad amare da padre, nonno, amico. Ha sposato tante cause, si è preso cura di giornalisti più giovani. Sempre alla ricerca della verità adesso ha raggiunto la verità, Cristo è la verità, che perdoni i suoi peccati e lo accolga in paradiso.”

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Massimo Giletti ai funerali di Purgatori. Foto Ansa/Angelo Carconi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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