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Ucraina: i russi distruggono la cattedrale di Odessa, patrimonio mondiale dell’umanità

Preso di mira nella notte il centro storico della città portuale sul Mar Nero che le truppe di Putin non sono riuscite a conquistare

L’ultimo attacco russo su Odessa, nel sud dell’Ucraina, ha provocato almeno una vittima e non ha risparmiato la cattedrale cristiano-ortodossa della Trasfigurazione, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco come tutto il centro città. Le immagini di ciò che resta dello storico luogo di culto circolano in Rete e mostrano un lato della facciata completamente distrutto, oltre a ingenti danni provocati all’interno della cattedrale.

Completata nel 1808, la cattedrale fu demolita dalle autorità sovietiche nel 1936 ma fra il 1999 e il 2003, vent’anni fa, gli ucraini l’avevano ricostruita. L’attacco è avvenuto nella notte fra sabato 22 e domenica 23 luglio. Gli invasori russi hanno usato almeno 5 tipi di missili, secondo il Comando operativo Sud dell’esercito di Kiev, come riporta Ukrinform.

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La cattedrale cristiano-ortodossa di Odessa colpita da missili russi il 23 luglio 2023. Foto Twitter @ZelenskyyUa

Ucraina, un’altra notte di sangue

I soldati di Putin hanno lanciato contro la città ucraina missili Kalibr, Oniks, Kh-22, Iskander-K e Iskander-M. “Una parte significativa dei missili è stata distrutta dalle forze di difesa aerea“, si legge in un comunicato. “Il resto ha causato la distruzione delle infrastrutture portuali.” E non solo. Edifici residenziali hanno riportato diversi danni. E soprattutto la cattedrale della Trasfigurazione, principale luogo di culto cristiano ortodosso della città, è andato quasi completamente distrutto.

Da parte sua il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha scritto su Twitter che ci sarà una rappresaglia per gli attacchi russi su Odessa. “Missili contro città pacifiche, contro edifici residenziali, contro una cattedrale. Non ci sono scuse per il male russo. Questo male perderà. E ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi russi che hanno attaccato Odessa. Sentiranno questa rappresaglia” ha affermato.

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La cattedrale di Odessa distrutta. Foto Twitter @A_Braschayko

La guerra in Ucraina rischia di allargarsi

La guerra in Ucraina è ormai quasi al compimento di 17 mesi di orrore senza un attimo di sosta. Sono 515 giorni di bombardamenti, combattimenti, stragi, deportazioni di bambini in Russia. È probabile che siano oltre 200mila i soldati morti, fra russi e ucraini. E sono migliaia i civili vittime di una guerra che appare ogni giorno di più insensata e foriera di esplodere anche oltre suoi attuali ‘confini’. Ovvero di diventare, se non sarà fermata da iniziative di mediazione internazionale, una guerra nucleare estesa a tutta l’Europa.

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Il giornalista dell’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, Rostyslav Zhuravlev, ucciso da bombe a grappolo ucraine. Foto Twitter @LucaSebastiani_

Giornalisti nel mirino

In Ucraina, intanto, un giornalista dell’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, Rostyslav Zhuravlev, è rimasto ucciso, e altre 3 persone sono rimaste ferite, in un attacco con bombe a grappolo che l’esercito di Kiev ha lanciato nella regione di Zaporizhzhia. Per Mosca l’uccisione del reporter è stato “un crimine premeditato.” In Donbass, regione di Donetsk, nella città di Druzhkovka, il fotografo di un giornale tedesco è rimasto ferito in un attacco russo con bombe a grappolo.

Sul versante del mancato rinnovo dell’intesa sul grano con la Russia, per il niet di Putin, l’Ucraina sta cercando una soluzione. “Abbiamo discusso con Stoltenberg le nostre iniziative per sbloccare e garantire il funzionamento stabile del corridoio del grano.” Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha avuto un colloquio con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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