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Tim Shaddock, il marinaio naufrago nell’Oceano, regala il suo cane ai soccorritori

Bella, la compagna del tragico viaggio per oltre 2 mesi alla deriva, avrà un nuovo padrone mentre lui rientrerà dal Messico in Australia

Tim Shaddock, il marinaio australiano 51enne sopravvissuto per 2 mesi sul suo catamarano alla deriva nell’Oceano Pacifico, assieme al suo cane Bella, lascerà l’animale ai soccorritori per gratitudine. L’uomo ha infatti regalato Bella a un membro dell’equipaggio della Maria Delía, la nave tonniera messicana che li ha salvati il 18 luglio, a condizione che il cane riceva le giuste cure.

La nave tonniera era al suo ultimo viaggio e ha coronato in bellezza la sua lunga ‘carriera’ marittima salvando Shaddock e il suo cane Bella. I quali sono sopravvissuti per due mesi nell’Oceano Pacifico mangiando pesce crudo e bevendo acqua piovana. L’imbarcazione era stata danneggiata da una tempesta e i sistemi elettronici erano saltati. La barca aveva lasciato il Messico per la Polinesia francese in aprile. Shaddock voleva compiere una traversata dal porto di La Paz, nello Stato messicano della Bassa California del Sud, fin quasi in Australia per un totale di 6mila chilometri.

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Tim Shaddock col suo cane Bella dopo il salvataggio dal naufragio il 18 luglio 2023. Foto Twitter @Adela_Micha

Salvato da un peschereccio

A recuperare il marinaio e il suo cane Bella è stato l’equipaggio del peschereccio messicano Maria Delía dopo che un elicottero aveva avvistato il naufrago. Il medico a bordo della tonniera che ha recuperato l’uomo e il suo animale ha dichiarato all’emittente australiana 9News che Tim Shaddocksta bene“. “Ho attraversato una prova molto difficile” ha detto lui in un video. “Non pensavo che ce l’avrei fatta. Ora ho bisogno di riposo e di buon cibo perché sono stato a lungo da solo in mare. Per il resto sono in ottima salute.” La storia, che ricorda quella del film Cast Away con Tom Hanks, ha fatto il giro del mondo.

“Bella più coraggiosa di me”

L’uomo tornerà presto in Australia, riporta il Daily Mail, ma senza Bella. Dopo essere stato salvato Tim Shaddock si trova adesso nella città messicana di Manzanillo. Aveva incontrato il suo cane Bella proprio in Messico, poco prima del disastroso viaggio che gli ha fatto quasi sfiorare la morte. “Bella mi ha trovato nel bel mezzo del Messico” ha raccontato Tim Shaddock. “Ho provato a trovarle casa tre volte, ma lei ha continuato a seguirmi. È molto più coraggiosa di me, questo è certo.” D’ora in poi la cagna avrà un nuovo padrone e la speranza, di Shaddock in primo luogo, è che si tratti di un padrone serio e in gamba. In grado di valorizzare al massimo le doti dell’animale.

Il professor Mike Tipton, un esperto di sopravvivenza oceanica, ha dichiarato al giornale americano Weekend Today che Shaddock e la cagna Bella sono sopravvissuti alla morte grazie a una “combinazione di fortuna e abilità.” Occorre anche sottolineare, però, che l’amore per il suo cane mostrato da Tim Shaddock è stato doppiamente importante. Il naufrago, infatti, non si è cibato della sua fida compagna di viaggio, risparmiandola e risparmiando a se stesso un grande dolore.

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L’equipaggio della tonniera messicana “María Delia” posa per una foto con Bella. Foto Twitter @35mmfotografia

Shaddock, freddezza e abilità

Come è noto, infatti, nei casi di naufraghi su barche alla deriva per settimane può accadere che qualcuno, preso dalla disperazione, per non morire di fame e di sete prenda a mangiare tutto ciò che ha intorno di commestibile. Ma così non è stato e l’ingegnosità e la freddezza del marinaio Tim Shaddock gli hanno consentito di mettersi a pescare con l’attrezzatura che aveva quanto più possibile, aspettando piogge e temporali per raccogliere l’acqua piovana. Se avesse tentato di dissetarsi a lungo con l’acqua di mare avrebbe rischiato una progressiva e pericolosa disidratazione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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