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L’Ucraina attacca il ponte di Crimea con i droni: muoiono due genitori, feriti i loro bambini

Questa volta è Kiev che, per riprendersi il territorio strappatogli dalla Russia nel 2014, fa saltare di nuovo il passaggio sullo Stretto di Kerch

La Crimea, annessa alla Russia nel 2014, torna al centro della guerra in Ucraina. Nella notte fra il 16 e il 17 luglio le forme armate di Kiev hanno attaccato il ponte di Kerch, già colpito con un camion bomba lo scorso 8 ottobre. Questa volta le esplosioni sarebbero più d’una e ci sarebbero anche almeno 2 persone morte: un uomo e una donna. I loro figli, minorenni, sarebbero rimasti feriti. 

Si sarebbe trattato di un’operazione speciale delle forze navali e del Servizio di sicurezza (Sbu) dell’Ucraina. Lo affermano fonti dell’Sbu citate da Rbc-Ucraina. “Il ponte è stato attaccato con l’ausilio di droni di superficie. È stato difficile raggiungere il ponte, ma alla fine è stato fatto“, ha detto la fonte.

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Il Ponte di Crimea dopo il bombardamento ucraino del 17 luglio 2023. Foto Twitter @StefaniaBattis4

Crimea, cosa è successo

In precedenza il capo dell’Intelligence, Vasily Malyuk, aveva affermato che il ponte era un obiettivo legittimo per l’Ucraina. L’Sbu ha commentato ufficialmente e in modo sarcastico l’attacco. “Usignolo, mio caro fratello, il ponte si è addormentato di nuovoE una volta… due! P.S. La musica è folk. Parole dello Sbu” è scritto in un comunicato.

L’allusione è alla seconda volta che l’Ucraina colpisce il ponte di Crimea, cosa già avvenuta, come detto, lo scorso ottobre“Ieri sera il regime terroristico di Kiev ha commesso l’ennesimo crimine attaccando il ponte di Crimea. Kiev doveva sapere che la strada è una struttura puramente civile, ma cose come queste non hanno mai fermato i terroristi” ha scritto su Telegram il capo del Parlamento della Crimea annessa alla Russia nel 2014.

Auto travolta dal crollo

Secondo l’agenzia Rbc Ukraine, così come per il canale social filorusso Grey Zone, le deflagrazioni sarebbero avvenute alle 3:04 e alle 3:20 ora locale del mattino del 17 luglio. Due persone a bordo di un’auto sarebbero morte per il crollo di una campata della struttura. “Sul ponte di Crimea il traffico è stato interrotto. Si è verificata un’emergenza nell’area del 145° supporto dalla regione di Krasnodar. Le forze dell’ordine e tutti i servizi responsabili sono al lavoro“, aveva scritto il leader regionale russo Sergey Aksyonov sul suo canale Telegram.

Da parte sua il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha confermato la morte di un uomo e una donna residenti nell’oblast settentrionale al confine con l’Ucraina. Tutto a seguito di “un’emergenza” sul ponte di Crimea. La figlia minore della coppia è rimasta ferita nell’incidente, secondo quanto scrive Gladkov su Telegram. Le autorità del territorio russo di Krasnodar – regione russa che confina con la Crimea – rendono nota inoltre la notizia di un “bambino che ha riportato un trauma cranico di gravità moderata.”

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La nave cargo “Zante”, che trasporta grano ucraino, naviga sullo stretto del Bosforo a Istanbul, Mar Nero, il 15 luglio 2023. Foto Ansa/Epa Erdem Sahin

Accordo sul grano in bilico

Sullo sfondo del nuovo attacco dell’Ucraina al ponte di Crimea si staglia la fine dell’unica intesa raggiunta in quasi 17 mesi di guerra fra Kiev e Mosca, dopo l’invasione delle truppe di Putin. Ovvero l’accordo che consente il transito delle navi cariche di grano ucraino da esportare attraverso le acque del Mar Nero, controllate dalla Russia e dalla Turchia. Tale accordo è fondamentale per scongiurare una crisi alimentare mondiale e combattere la fame nei paesi in via di sviluppo. L’Africa è un continente che dipende in buona parte dal grano dell’Ucraina.

Lunedì 17 luglio scade l’intesa, che appare in bilico. Vladimir Putin ha ripetutamente minacciato di porre fine all’accordo. Da parte sua il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sostenuto che l’accordo sarà rinnovato ma il capo del Cremlino lo ha clamorosamente smentito, asserendo che il patto va rinegoziato, in una conversazione telefonica col presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Quest’ultimo aveva compiuto un’iniziativa di pace a Mosca e a Kiev nelle scorse settimane.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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