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Turchia, Hafize Gaye Erkan prima donna alla guida della Banca centrale

A soli 41 anni alla testa dell'autorità monetaria nazionale la cui autonomia è pero stata di fatto azzerata da Erdogan

Il rieletto (per la terza volta) presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sceglie una donna alla guida della Banca centrale turca. Si tratta di Hafize Gaye Erkan, 41 anni, nuova governatrice in sostituzione di Sahap Kavcioglu. Per la prima volta una donna è alla testa dell’autorità monetaria de paese euroasiatico.

La nomina di Erkan segue quella di Mehmet Simsek come nuovo ministro del Tesoro e delle Finanze della Turchia. Erkan, ex dirigente bancaria negli Stati Uniti, ha lavorato in precedenza presso la banca d’affari internazionale Goldman Sachs e presso First Republic Bank con sede a San Francisco, che è fallita a maggio scorso. Ovvero più di un anno dopo che Erkan si è dimessa dalla carica di co-amministratore delegato.

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La nuova governatrice della Banca centrale turca, Hafize Gaye Erkan, 41 anni. Foto Twitter @TurkeysEconomyC

Chi è Hafize Gaye Erkan

Erkan è il quinto presidente della Banca centrale della Turchia in soli 4 anni, dopo che Erdogan ha quasi azzerato l’indipendenza della banca, riporta il Sole24Ore. Si dubita quindi che la neo-governatrice possa esercitare appieno la sua notevole competenza a capo dell’Istituto, dato il regime di fatto semi-dittatoriale che il presidente turco ha imposto nel paese da anni.

Hafize Gaye Erkan sostituisce Sahap Kavcioglu, che ha guidato il taglio dei tassi di interesse fortemente voluto da Erdogan. Una mossa che aveva provocato il crollo della lira turca nel 2021 e aveva portato l’inflazione sopra l’85% nel 2022. Nata nel 1982, Erkan è stata amministratore delegato della First Republic Bank con sede negli Stati Uniti e Mananging director della banca di investimenti Goldman Sachs. Erkan è stata inoltre la prima donna con meno di 40 anni a ricoprire il ruolo di presidente o Ceo in una delle 100 banche più importanti degli Stati Uniti, scrive l’agenzia di stampa turca Anadolu.

Alle sue spalle la governatrice ha una laurea in ingegneria industriale presso l’Università Bogazici di Istanbul, in Turchia. Ma anche un dottorato in ricerca operativa e ingegneria finanziaria presso l’Università di Princeton, negli Usa. In Turchia la questione principale per Erkan sarà adesso “se potrà ottenere l’indipendenza per indirizzare la politica monetaria verso politiche razionali“. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters Selva Demiralp, professore di economia all’Università di Koc ed ex economista della Federal Reserve (la Banca centrale degli Usa). Secondo lui la governatrice dovrà “guadagnare credibilità e ancorare le aspettative del mercato con una dose minima di rialzi dei tassi.” Perciò è indispensabile che si assicuri “che la preferenza per le politiche di bassi tassi di interesse sia sepolta per sempre.”

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Erdogan (di spalle) stringe la mano al nuovo ministro del Tesoro e delle finanze turco Mehmet Simsek. Foto Ansa/Epa Necati Savas

“È il secolo della Turchia” 

La decisione con cui il ‘sultano’ Erdogan ha scelto di nominare la prima donna alla guida della Banca centrale turca è arrivata pochi giorni dopo aver nominato Mehmet Şimşek come ministro delle Finanze. Una decisione che gli investitori hanno apprezzato per la fama di gestione oculata delle politiche economiche da parte di Simsek nel suo precedente incarico ricoperto in Turchia dal 2009 al 2015. Erdogan ha inoltre nominato vicepresidente della Banca centrale Cevdet Yilmaz, considerato un sostenitore delle politiche economiche ortodosse.

Come è noto, il nuovo corso dell’amministrazione Erdogan si profila a pochi giorni dal successo elettorale nel ballottaggio alle presidenziali dello scorso 28 maggio. Il presidente uscente della Turchia ha vinto le elezioni per la terza volta col 52% dei voti. Mentre Kemal Kilicdaroglu, candidato unitario di una coalizione di 6 partiti d’opposizione e leader del principale partito di opposizione di Centrosinistra Chp, si è fermato al 47,87%. “La nostra gente ci ha dato fiducia ancora una volta, questa vittoria apre le porte al secolo della Turchia aveva detto a caldo Erdogan. Si tratta ora di capire se la nomina della giovane governatrice della Banca centrale è una mossa in tal senso o un’operazione di facciata.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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