MondoNewsPrimo piano

Controffensiva ucraina, Zelensky: “Battaglie brutali ma vediamo risultati”

Scontri feroci a Bakhmut. Alcuni blogger russi sostengono che le truppe di Kiev hanno conquistato posizioni a Zaporizhzhia

Sarebbe in atto in Ucraina – in varie direzioni fra cui Bakhmut, la città orientale rasa al suolo dagli invasori russi dopo mesi assedio – la controffensiva delle truppe di Kiev. All’alba del 9 giugno il presidente Volodymyr Zelensky afferma che in Donbass, nella regione di Dontesk, “sono in corso battaglie brutali ma stiamo vedendo i risultati.

Dal canto loro i russi sostengono di aver respinto l’offensiva ucraina a Zaporizhzhia, la città nei pressi della quale c’è la più grande centrale nucleare d’Europa, ora sotto il controllo di Mosca. Ma le notizie in tal senso sono contrastanti. I vertici delle forze armate affermano di avere distrutto 30 carri armati ed eliminando 350 soldati dell’Ucraina.

volodymyr zelensky kherson ucraina
Volodymyr Zelensky visita Kherson alluvionata dopo l’esplosione della diga provocata dai russi. Foto Ansa/Epa Mykola Tymchenko

“Controffensiva ucraina alle 3 di notte”

Secondo i report dei blogger militari russi, infatti, l’esercito ucraino in pesanti combattimenti durante la notte del 9 giugno sarebbe riuscito a conquistare le posizioni che 3 reggimenti del Cremlino occupavano nella regione di Zaporizhzhia. Le battaglie più feroci sono cominciate alle 3 del mattino nei pressi di Novodanilovka, riferisce Grey zone su Telegram, asserendo che le truppe di Kiev hanno occupato le posizioni degli avamposti del 291° reggimento fucilieri, del 70° reggimento e della 42ª divisione fucilieri del distretto militare Sud.

La distruzione della diga

Kiev deve intanto fare i conti con il disastro umano, agricolo e ambientale (persino l’attivista Greta Thunberg lo ha definito un ‘ecocidio’) dovuto alla distruzione della diga di Nova Kakhovka, sul bacino del fiume Dnipro, la notte del 6 giugno. L’Ucraina accusa i russi i quali smentiscono, tuttavia, alla luce della controffensiva militare in atto da parte di Kiev, appare plausibile che siano stati proprio gli invasori – che controllano il territorio in cui si trova la diga – a farla saltare in aria per ‘affogare’ migliaia di chilometri quadrati e così rallentare gli ucraini, ‘distraendoli’ con un’altra immane tragedia.

Secondo il Governo ucraino serviranno almeno 5 anni e oltre un miliardo di dollari per ricostruire la diga di Nova Kakhovka. È ignoto il numero dei morti, anche soldati russi, mentre sono circa 80 i paesi e villaggi a rischio di essere completamente allagati in un’area devastata di 2500 chilometri quadrati. Non solo. Come documentato da giornalisti sul posto e da alcuni video sui social media, i russi hanno bombardato a Kherson i punti di raccolta delle persone evacuate dai villaggi. È anche accaduto anche l’8 giugno, poco dopo una visita di Zelensky sul posto.

kherson ucraina diga soccorsi
Un uomo anziano soccorso su un gommone dopo gli allagamenti a Kherson dovuti all’esposione della diga di Nova Kakhovka. Foto Ansa/Epa Ivan Antypenko

La presunta intercettazione

L’intelligence ucraina sostiene di aver intercettato e reso noto l’audio di una conversazione telefonica tra ufficiali russi. I quali dicono di essere stati loro a far saltare la diga di Kakhovka e non gli ucraini. Lo riporta Rbc-Ukraine. “Non sono stati gli ucraini a colpire la diga” afferma l’ufficiale militare russo intercettato, descrivendo le conseguenze dell’esplosione. “C’è il nostro gruppo di sabotaggio. Volevano spaventare la gente con questa diga. Non è andata secondo i piani, ma più di quanto avessero previsto.”

Ucraina, droni sulla Russia

La ferocia della guerra non si ferma neppure in altri settori dell’Ucraina. Forti esplosioni sono state udite al mattino del 9 giugno alla periferia di Kharkiv, nel Nord-Est del paese. Al tempo stesso la guerra esce sempre più spesso dai confini: un drone si è schiantato su Voronezh, una grande città della Russia sud-occidentale non distante dal confine ucraino, provocando 2 feriti. Lo riferisce il governatore Alexander Gusev sul suo canale Telegram, citato dall’agenzia Ria Novosti. Le fotografie pubblicate sui social media mostrano danni su edificio di più piani. “Secondo le prime informazioni un velivolo senza pilota si è schiantato su Belinsky Street a Voronezh. I servizi speciali sono al lavoro“, ha scritto Gusev.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio