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Emilia Romagna, incubo acque stagnanti. A Conselice ordinato lo sgombero

Vaccinazioni contro il tetano nel territorio di Forlì-Cesena per coloro che svolgono attività negli edifici alluvionati

Il post alluvione in Emilia Romagna assume caratteristiche sempre più drammatiche. Oltre al pericolo frane è infatti l’emergenza sanitaria causata dalle acque putride che ancora stazionano da 10 giorni, senza riuscire a defluire, a determinare nuovi pericoli per la popolazione.  

La sindaca di Conselice (Ravenna), Paola Pula, ha firmato il 26 maggio un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone che sono ancora allagate di lasciare le proprie abitazioni per motivi igienico sanitari.

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Selva Malvezzi (Bo) nei pressi del Ponte della Motta, crollato a causa dell’alluvione. Foto Ansa/Emanuele Valeri

Romagna, resta l’allerta rossa

La misura, presa in accordo con la Giunta e sentiti i capigruppo, “si è resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice. Dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio. La pericolosità della situazione è legata strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti“.

Permane l’allerta rossa per criticità idraulica sulla pianura e sulla collina della Romagna e sulla pianura Bolognese. Il provvedimento, adottato all’Arpa e e dalla Protezione Civile regionale è esteso fino alle ore 24 del 26 gennaio. In particolare nelle prime ore del 27 gennaio “sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti. Con possibili effetti e danni associati, più probabili sulle zone di pianura. Sono possibili localizzati incrementi dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua del settore centro-orientale, ancora interessati da criticità idrauliche generate dalle piene precedenti“.

Acqua esondata, rete sovraccarica

Quindi, spiegano le autorità nel provvedimento, “permangono condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese. Per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica.” Una rete interessata “ancora da livelli idrici elevati, anche in considerazione dei possibili temporali previsti. Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni di saturazione dei suoli favorevoli all’aggravamento dei dissesti di versante innescatisi nelle ultime settimane“.

Vaccinazioni anti tetano

Una delegazione dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è intanto andata nelle aree dell’Emilia Romagna devastate dall’alluvione. Gli uomini dell’Istituto hanno consegnato presidi farmaceutici alla popolazione. Fra cui soluzioni disinfettanti e integratori alimentari salini. A ricevere il materiale del Farmaceutico Militare è stato il sindaco di Monterenzio. La soluzione disinfettante – spiega la l’Agenzia Industrie Difesa – rappresenterà un importante strumento per scongiurare rischi di tetano dettati dalle alluvioni.

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Conselice ancora allagata: soccorritori portano viveri alle persone rimaste isolate. Foto Ansa/Fabrizio Zani

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica di Forlì-Cesena ha organizzato delle giornate straordinarie di vaccinazione antitetanica per adulti. L’iniziativa si rivolge in modo particolare alle persone che stanno svolgendo attività negli edifici alluvionati. L’invito ad accedere agli ambulatori straordinari è per coloro che in Emilia Romagna non sono vaccinati per il tetano oppure hanno fatto l’ultima dose di richiamo da più di 10 anni. L’accesso presso gli ambulatori avviene in modo diretto senza necessità di prenotazione.

Romagna, 6 miliardi dal PNRR

Da parte sua la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in questi giorni nelle zone alluvionate e poi a Venezia, ha assicurato che il piano Next Generation Eu, alla base dei finanziamenti europei per il PNRR italiano, “prevede 6 miliardi di euro per l’Italia, destinati a ridurre i rischi di inondazioni e frane.” “Si provvederà a ripristinare il letto del fiume Po – ha detto la presidente – con interventi di rimozione del cemento e riattivazione del verde lungo le rive, per lasciare spazio alla natura. Dobbiamo fare della natura il nostro partner nella lotta contro i cambiamenti climatici” ha dichiarato von der Leyen intervenendo alla Biennale dell’Architettura di Venezia e riferendosi agli effetti dell’alluvione in Romagna.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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