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Romagna, la Polizia: “Non recarsi nelle zone alluvionate”. I provvedimenti del Governo

Dal Cdm del 23 maggio attese norme di esenzione dalle imposte, indennizzo per le aziende e semplificazione burocratica per la ricostruzione

Il maltempo concede una tregua all’Emilia Romagna mentre si moltiplicano gli sforzi per superare la tragedia dell’alluvione. L’acqua lentamente si ritira da Faenza, Forlì, Cesena e dagli altri luoghi più pesantemente colpiti. La polizia di Stato avverte di non recarsi nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna, per lasciare libera la circolazione ai veicoli di soccorso.

Situazione ancora difficile a Ravenna e dintorni, sebbene il pericolo che tutta la città vada sott’acqua sembra per il momento scongiurato. La Romagna ha passato la domenica 21 maggio con gli stivali nel fango, a spalare e a pulire. A cercare di salvare il salvabile, a pensare a come ripartire.

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Volontari al lavoro nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. Foto Ansa.it

Meloni in Romagna

È arrivata anche la premier Giorgia Meloni, rientrata anticipatamente dal Giappone, dove si trovava da alcuni giorni per il vertice del G7. “Non è il momento di fare passerelle” ha detto Meloni che si è recata nel fango fra gli alluvionati in maniche di camicia e stivali di gomma. La presidente del Consiglio ha poi postato sui social le immagini dei suoi incontri con i cittadini.

Il Governo c’è” ha dichiarato. “È stata una tragedia ma può essere un’occasione per rinascere più forti“. La premier ha escluso che si possano utilizzare i fondi del PNRR anche se è consapevole che serviranno “molte risorse” per riparare i “danni“, a ora difficili anche da stimare. Si parla comunque di danni per miliardi di euro.

Dal Consiglio dei ministri ci si attendono provvedimenti in linea con quanto affermato dalla premier il 21 giugno con un post diffuso sui suoi account social ufficiali. “Le prime risorse saranno per l’emergenza e per tutti i provvedimenti necessari a esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte. Bisognerà poi lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione: per questo saranno prima necessarie una stima completa e una semplificazione per quanto riguarda le procedure. Siamo pronti a fare la nostra parte.”

L’attenzione in Emilia Romagna non si abbassa. Anche per la giornata di lunedì 22 maggio è allerta rossa dalla Protezione Civile. Non solo e non tanto per le deboli precipitazioni sparse che potrebbero esserci, quanto perché rimangono gravi criticità idrogeologiche e idrauliche. A cominciare dalla montagna dell’Appennino e dalla collina che rappresentano un problema enorme: ci sono infatti oltre 300 frane censite sul territorio.

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Una strada distrutta a Bagno di Romagna (Forlì-Cesena)

Piantedosi: “Perdite ingenti

Per quanto riguarda la conta dei danni” causati dall’alluvione in Emilia-Romagna “bisognerà aspettare che l’acqua si ritiri” ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Anche se già comunque emergono perdite ingenti per il sistema economico. Abbiamo ancora migliaia di sfollati e gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24.” Piantedosi ha quindi specificato che “è ancora presto per fare un bilancio, soprattutto per quanto riguarda i danni ai beni materiali. Ma ci saranno aiuti adeguati, puntuali, efficaci. La Romagna ripartirà con il sostegno del Governo e di tutta l’Italia“.

I disastri ambientali nel mondo

L’Organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo), che fa capo all’ONU, ha reso noti alcuni dati sugli eventi climatici e idrici estremi. Numeri e cifre pubblicati in questi giorni di alluvione in Emilia Romagna. Eventi che in tutto il mondo hanno causato quasi 12mila disastri in cinquant’anni, dal 1970 al 2021, con oltre 2 milioni di vittime. Il 90% dei morti e di coloro che hanno subito danni sono persone che vivono nei paesi in via sviluppo.

Le perdite economiche ammontano a circa 4.300 miliardi di dollari. I danni economici sono aumentati vertiginosamente, tuttavia il miglioramento degli allarmi e la gestione coordinata dei disastri hanno ridotto la perdita di vite umane nell’ultimo mezzo secolo, rispetto a prima. Ciò nonostante siccità, nubifragi e uragani sempre più spesso provocano vittime. Obiettivo dell’ONU è garantire in tutto il mondo adeguati sistemi di allarme precoce su possibili disastri entro i prossimi 4 anni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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