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Manzoni: 150 anni fa la morte del genio, l’omaggio di Mattarella

Il Presidente della Repubblica a Milano per celebrare il grande scrittore. Le Poste gli dedicano un francobollo

Il 22 maggio cade il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebra a Milano, la città dell’autore dei Promessi Sposi.

Al Famedio del Cimitero Monumentale – il pantheon dei milanesi illustri – si trova il sepolcro di Manzoni e qui Mattarella ha partecipato alla deposizione di una corona tricolore con rose bianche e rosse e anturium verdi.

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Mattarella davanti al sepolcro di Alessandro Manzoni. Foto Ansa/Matteo Corner

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Il Capo delle Stato ha poi visitato Casa Manzoni, la casa dove lo scrittore visse per molti anni, in via Morone, nel centro di Milano. Lì si sono tenuti i saluti istituzionali da parte del sindaco, Giuseppe Sala, del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e del presidente di Casa Manzoni, Angelo Stella. Giovanni Bazoli, presidente onorario di Casa Manzoni, ha tenuto un’orazione, prima di una lettura di Eleonora Giovanardi.

Oggi, a 150 anni di distanza, la figura di Alessandro Manzoni si staglia come una delle personalità più rilevanti dell’intera storia della nostra città e del nostro Paese” ha ricordato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel suo podcast quotidiano ‘Buongiorno Milano’. “Non è personaggio semplice, certamente. Ma non è neanche quella figura impolverata e lontana dalla vita che una certa tradizione accademica e pubblicistica italiana ha consegnato all’opinione pubblica e, soprattutto, ai più giovani“.

Alessandro Manzoniè un vero Milanese d’Europa, uno scrittore che da piazza Belgioioso ha esercitato tramite le sue opere e il suo pensiero un fascino e un interesse difficilmente imitabili nella storia del nostro paese“, ha aggiunto. Milano celebra dunque i 150 anni dalla morte dello scrittore e ha promosso un palinsesto di eventi che coinvolge le principali istituzioni culturali della città. Da Casa Manzoni al Duomo, fino alla Pinacoteca di Brera.

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Il francobollo che commemora i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Foto Ansa/Poste

Il fancobollo celebrativo

Da parte loro le Poste hanno emesso un francobollo che commemora i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Il francobollo, una volta staccato dal supporto (è autoadesivo) ha un formato ovale: la vignetta raffigura un ritratto di Manzoni delimitato in basso da un libro aperto su cui campeggia la firma autografa dello scrittore morto nel 1873. Fece quindi in tempo a vedere la presa di Roma e la fine del potere temporale della Chiesa. Come rileva Angelo Stella (Presidente del Centro Nazionale di studi Manzoniani) nel bollettino illustrativo dell’emissione, Manzoni è divenuto, già in vita, “riferimento culturale della Nazione.” Non è la prima volta che le Poste emettono francobolli in onore di Manzoni. Cominciò a farlo il Regno d’Italia nel 1923 con una serie in occasione del cinquantenario della morte dello scrittore.

Nel Famedio anche Carla Fracci

La tomba di Alessandro Manzoni si trova al centro della struttura del Famedio, cioè della parte più importante, del Cimitero Monumentale di Milano. La salma dello scrittore milanese è stata la prima a esservi traslata, nel 1883: 10 anni dopo la morte. Nel Famedio sono ospitati i resti di 8 grandi personaggi illustri. Negli altri due sarcofaghi presenti nella grande sala si trovano Carlo Cattaneo e Luca Beltrami. Quattro colombari di fascia a lato ponente custodiscono i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani. In un colombaro di fascia a lato, dal novembre 2021 riposa Carla Fracci, prima donna ad essere accolta nel Famedio dopo 155 anni dall’inaugurazione del Cimitero Monumentale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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