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Ucraina: Zelensky da Sunak, centinaia di droni inglesi per Kiev

Primo successo delle truppe a Bakhmut dove gli invasori sono sempre più in difficoltà, secondo gli ucraini

Prosegue il 15 maggio con tappa a Londra il tour politico europeo di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina. Dopo il blitz a Roma con visita a Mattarella, Meloni e papa Francesco, in Germania al cancelliere Scholz e in Francia a Macron, Zelensky ha incontrato il suo più convinto e fedele alleato: il premier britannico Rishi Sunak. 

In un tweet Zelensky ha scritto: “Il Regno Unito è un leader quando si tratta di espandere le nostre capacità a terra e in volo. Questa collaborazione continuerà oggi. Incontrerò il mio amico Rishi. Condurremo negoziati sostanziali faccia a faccia e nelle delegazioni“.

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Zelensky abbraccia Sunak in Inghilterra il 15 maggio 2023. Foto Twitter @RishiSunak

Zelensky, l’appoggio massiccio degli inglesi

Rishi Sunak confermerà al presidente dell’Ucraina l’ulteriore fornitura da parte del Regno Unitodi centinaia di missili di difesa aerea e ulteriori sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di nuovi droni d’attacco a lungo raggio con una portata di oltre 200 chilometri.” L’annuncio arriva da un comunicato di Downing Street. “Questi saranno tutti consegnati nei prossimi mesi mentre l’Ucraina si prepara a intensificare la sua resistenza all’invasione russa in corso“. L’incontro ha luogo nella residenza del primo ministro a Chequers, la residenza di campagna del Primo Ministro nel Buckinghamshire.

Il coraggio e la forza d’animo” del presidente Zelensky e dell’Ucraina sono “un’ispirazione per tutti noi“, ha detto Sunak accogliendo all’interno della residenza di Chequers il leader dell’Ucraina. Zelensky ha risposto che “vi siamo grati dal profondo del cuore“, riferendosi al massiccio sostegno militare fornito da Londra a Kiev. Il Regno Unito è secondo soltanto agli Stati Uniti per ciò che riguarda le armi di ogni tipo, per miliardi e miliardi di euro, inviate a Kiev dall’inizio dell’invasine russa dell’Ucraina. Nell’Unione europea non ci sono altri paesi al livello di Londra per schieramento politico e militare così coriaceo a fianco dell’Ucraina. L’Italia è – sul piano degli aiuti militari – in fondo alla classifica, malgrado le rassicurazioni che Sergio Mattarella e Giorgia Meloni hanno dato il 13 maggio a Zelensky a Roma.

Appello di Sunak: “Sostenere Kiev adesso

Sunak ha lanciato un appello globale agli alleati occidentali per sostenere militarmente l’Ucrainain questo momento cruciale“. Il riferimento è alla famigerata controffensiva delle truppe di Kiev per respingere l’invasione russa. Una controffensiva di cui però si parla da mesi e che ancora non arriva in forma massiccia, ma solo con plurime piccole controffensive su più direttrici. Tanto che alcuni analisti ritengono uno stratagemma diplomatico e militare quello dell’Ucraina, per non svelare fino all’ultimo i reali piani d’attacco.

Zelensky: “Ucraina subito nella NATO

Da parte sua Zelensky ha chiesto alla NATO di accelerare l’ingresso dell’Ucraina. “È tempo di rimuovere la più grande incertezza sulla sicurezza in Europa” ha dichiarato in un video discorso al vertice sulla democrazia di Copenaghen. “Ovvero approvare una decisione politica positiva sull’adesione alla NATO. Vale la pena farlo già al vertice di luglio. Questo sarà un segnale tempestivo“, ha affermato.

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Militari con i loro veicoli blindati a Tapa, in Estonia, il 19 gennaio 2023. Stanno crescendo gli aiuti militari a Kiev. Foto Ansa/Epa Valda Kalnina

L’esercito ucraino si è felicitato oggi 15 maggio per il “primo successo” della sua offensiva alla periferia di Bakhmut, in Donbass. È là che da mesi si volge la battaglia più lunga e sanguinosa del conflitto contro i mercenari russi Wagner e le truppe dell’Armata che adesso appaiono in difficoltà. “L’avanzata delle nostre truppe nell’area di Bakhmut è il primo successo dell’offensiva” ha affermato il comandante dell’esercito Oleksandr Syrsky, citato dal ministero della Difesa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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