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Delirio Napoli, gode e soffre: è già telenovela su Spalletti e Giuntoli

Luciano da Certaldo vuole garanzie da De Laurentiis che però nicchia. Cristiano da Firenze ammaliato dalle sirene bianconere

Se il Vesuvio è in sonno, non lo è certo il vulcano Napoli. E non soltanto per il gioioso eruttare dell’infinita festa scudetto dei napoletani. Ma anche per i patemi che il club e i tifosi non si fanno mancare neppure per un secondo.

È ormai in discussione la permanenza nel Golfo sia del direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, che dell’allenatore del miracolo: ‘Big’ Luciano Spalletti. Sono sul punto di andarsene? Il presidente Aurelio De Laurentiis ha già deciso di sostituirli? E con chi? Domande sospese. Ma non passeranno altri a rispondere.

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Da sin., Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli. Foto Twitter @sportli26181512

Napoli, l’ombra di Conte

Le voci corrono. Velocissime. De Laurentiis e Spalletti si stanno studiando e magari giocano a poker per alzare la posta. Il presidente ha detto di aver opzionato Luciano da Certaldo come da contratto per un terzo anno a Napoli. Il tecnico toscano ha risposto ai cronisti che “deve dirlo a me, noi a voi“, asserendo però, dopo la partita vinta con la Fiorentina il 7 maggio, che “il dialogo non si è mai interrotto“, sebbene “penso sempre che ci si debba parlare“.

Potrebbero essere schermaglie d’ordinanza tra “uomini forti“, per dirla spallettianamente. Oppure no. Oppure c’è davvero aria di divorzio. E De Laurentiis starebbe pensando ad Antonio Conte, Vincenzo Italiano o Roberto De Zerbi per guidare la panchina dal prossimo anno. Del resto non è facile trattenere in città tutti i campioni dello scudetto, visto che Kim, Osimhen e Kvara, solo per citarne 3, sono nel mirino di diverse big di tutta Europa.

Giuntoli alla Juve?

E allora addio alla “squadra ancora più forte” che Spalletti chiede in conferenza stampa dopo Napoli-Fiorentina. E questo malgrado che, sostiene l’allenatore dello scudetto, “Giuntoli sta già lavorando sulla squadra per anticipare i tempi.” Già, l’altro fiorentino del Napoli: Cristiano Giuntoli. In tanti lo danno già alla Juventus e se è forse troppo presto per affermarlo, sembra vero che il ds del Tricolore dopo 8 anni di onorato servizio come scopritore di talenti sia – lui sì – davvero sul punto di cambiare aria lasciando il mare in tempesta di Napoli per trovare riparo all’ombra delle Alpi.

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Aurelio De Laurentiis. Foto Ansa/Carmelo Imbesi

Una città tormentata

Non si può affermare che il Napoli sia un “groviglio armonioso” come un tempo – e in tutt’altro campo – fu detto del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo. Diversamente, e più efficacemente, Napule è nu sole amaro e ognuno aspetta a’ sciorta, hanno cantato i tifosi per festeggiare lo scudetto con le parole di Pino Daniele. La sciorta è la fortuna sfacciata o dannata, il destino beffardo o complice, il fato che non conosci. È quasi il genius loci di una città viscerale, astuta e tormentata che appartiene a un mondo parallelo. E che si fonda su un mito funebre: quello della sirena e dea protettrice Partenope, il cui corpo esanime sulle rive di Castel dell’Ovo rappresenta il mistero di Napoli. Se i presupposti sono questi, può darsi che anche il Calcio Napoli campione d’Italia abbia bisogno di una sibilla cumana per conoscere il futuro dopo lo scudetto. Ma in tempi brevi, possibilmente.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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