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Napoli, ecco chi sarà il nuovo direttore sportivo dopo Giuntoli

Il club partenopeo fra toscani e siciliani: col ds fiorentino alla Juve, all'ombra del Vesuvio potrebbe arrivare il palermitano Accardi dall'Empoli

Via Cristiano Giuntoli, dentro Pietro Accardi: voci di corridoio dicono che il Napoli avrebbe già un nuovo direttore sportivo meno di una settimana dopo aver vinto lo scudetto. Il diretto interessato smentisce: “Sono onorato di essere stato accostato al Napoli” ha detto a Radio Kiss Kiss l’attuale ds dell’Empoli “ma penso solo al mio attuale club”.

Tuttavia i giochi sono aperti. La marcia a tappe forzate che ha portato il club di Aurelio De Laurentiis alla storica vittoria in campionato prosegue senza sosta e ora riguarda il futuro prossimo della squadra di Luciano Spalletti.

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Il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli. Foto Ansa/Vincenzo Artiano

Giuntoli passa al ‘nemico’

Ai piani alti del Calcio Napoli nessuno pensa a una pausa: c’è da lavorare. E da accelerare. È cominciata una rivoluzione verso l’ignoto. Non si sa chi resterà degli 11 campioni e della loro cavalcata straordinaria nel campionato di Serie A 2022/2023. Cristiano Giuntoli, e di conseguenza anche Aurelio De Laurentiis, hanno già voltato pagina. Il darsi alla gioia resti al popolo perché i dirigenti non possono, né vogliono, smettere di investire sul futuro. Quello personale, non solo quello della società e della squadra.

Così, salvo sorprese dell’ultimo momento e in attesa dell’ufficialità che ancora non c’è, Giuntoli sarà il direttore sportivo della Juventus del nuovo corso post-Agnelli. Una scelta di primo piano per i bianconeri che, al di là di qualche tweet sarcastico sullo scudetto del Napoliconcesso” da chi quasi sempre lo vince, saranno ben felici di stendere un tappeto rosso ai piedi del dirigente fiorentino. Privando così il Napoli, il maggior concorrente, della ‘mente’ del suo trionfo. Ma soprattutto assicurandosi un ds che ha tutte le qualità per riportare sotto la Mole gli antichi fasti di un club, la Juve, oggi piuttosto ammaccato.

Il fabbro di Certaldo

Tutto da chiarire, invece, il futuro di Luciano Spalletti che aspetta un confronto col Napoli. Il tandem d”attacco’ dei due toscanacci – Giuntoli e Spalletti – è composto da due personalità diverse. Se Giuntoli è cresciuto nell’ombra e adesso spiega le vele lontano dal Golfo, Spalletti sta cercando di stare attento a non bruciarsi al sole come Icaro: chiede garanzie al Napoli.

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A destra, Pietro Accardi, ds dell’Empoli e possibile sostituto di Giuntoli a Napoli. Foto Ansa/Corrado Lannino

È in alto, al top di una lunga carriera da ‘fabbro’ (paragone caro al mister) del calcio, e precipitare è un attimo. Basta che il club non risponda positivamente alle aspettative, pubblicamente dichiarate, di avere una squadra ancora più forte. Come quel ciclista che, secondo il detto popolare, se smette di pedalare forte cade, così ‘Lucio’. Se De Laurentiis non vuole, o non può, garantirgli continuità di giocatori al livello almeno di quelli di quest’anno, il mister rischia di non aprire quel “ciclo di successi” che persino il compassato professore, sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha preconizzato. Le folle umorali dei tifosi di calcio, comprese quelle del Napoli, possono passare in men che non si dica dall’osanna al crucifige. E a quel punto è finita.

Napoli e il futuro di Spalletti

Ecco perché Spalletti non cade nella ‘trappola’ benevolmente tesagli da De Laurentiis che ha reso noto di aver esercitato l’opzione per trattenerlo sulla panchina: “Spalletti resta“. Si è limitato a rispondere con una prima bordata – “Deve dirlo a me” – salvo poi rassicurare i tifosi del Napoli cercando di sopire la polemica, dopo che De Laurentiis da Vespa ha definito “eroe” l’allenatore di Certaldo. Ma i più informati sostengono che il rapporto tra i due è ai minimi termini. C’è aria di divorzio. Del resto non sono pochi i club stranieri di primo livello che stanno corteggiando Spalletti. E sarebbe un peccato che un domani il Napoli dovesse trovarsi contro, magari in Champions, un team allenato proprio da chi gli ha regalato il terzo scudetto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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