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Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Il cardinale Parolin è male informato”

Polemica tra la famiglia Orlandi e il Vaticano dopo che il segretario di Stato ha accusato Pietro e l'avvocata Sgrò di non voler collaborare

Quest’anno, il 2023, può realisticamente passare alla storia come decisivo per avviare a risoluzione definitiva il caso di Emanuela Orlandi. Sulla tragedia della ragazza 15enne, scomparsa nel nulla a Roma il 22 giugno 1983, a causa di un rapimento forse voluto da alte gerarchie vaticane per oscuri motivi ricattatori, torna a parlare in tv, Pietro Orlandi, il fratello.   

Spero che Neroni sia ascoltato” ha detto Orlandi ad Atlantide di Andrea Purgatori su La7 il 19 aprile. Il fratello di Emanuela ha fatto riferimento a Marcello Neroni, uomo considerato vicino alla banda della Magliana la cui voce è stata fatta ascoltare in trasmissione, come del resto era già avvenuto a DiMartedì da Floris nei giorni scorsi e ancora prima alla stessa Atlantide.

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Pietro Orlandi. Foto Ansa

Caso Orlandi, cosa dice Neroni

Il nastro è stato reso di pubblico dominio lo scorso dicembre, 14 anni dopo essere stato registrato. Neroni, parlando col giornalista Alessandro Ambrosini del blog Notte criminale, sostiene di aver saputo di presunti vizi inconfessabili, di natura pedofila, di papa Wojtyla che sarebbero all’origine di un intervento dell’allora segretario di Stato, cardinale Agostino Casaroli. Quest’ultimo avrebbe voluto porre termine allo scandalo e per questo si sarebbe rivolto a cappellani delle carceri di Roma, i quali a loro volta avrebbero chiesto “aiuto” al boss della Magliana, Enrico De Pedis.

Poi sepolto nella basilica di Sant’Apollinare, con speciale dispensa del cardinale Ugo Poletti, l’allora vicario di Roma e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei). Il presunto obiettivo del segretario di Stato, sostiene il cosiddetto ‘socio’ della banda della Magliana e dello stesso De Pedis, sarebbe stato quello di “togliere di mezzo” le giovani verso le quali alti prelati, compreso il Papa, avrebbero rivolto attenzioni malate. Fra queste vi sarebbe Emanuela Orlandi.

Pietro: “Da Neroni parole gravi su mia sorella

Circa la figura del Neroni, Pietro Orlandi, ad Atlantide su La7, ha detto che il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi lo avrebbe rassicurato circa l’intenzione di interrogarlo. “Noi ci proviamo, se non ci riusciamo, chiederò l’aiuto di Lo Voi“, procuratore capo di Roma. “Affinché lo ascolti e poi ci riferisca. Noi scaveremo in questa direzione“. Sono le parole di Diddi riferite dal fratello di Emanuela Orlandi. Per Pietro Orlandi, Marcello Neronisarebbe una persona da ascoltare perché ha detto delle cose gravissime e va tolto quel dubbio” in merito a Wojtyla. Ma “le cose più gravi le dice su mia sorella, avrei fatto a meno di ascoltare quell’audio“.

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Il cardinale Pietro Parolin. @Radio1Rai

Quanto alle affermazioni dello stesso Pietro Orlandi di questi giorni – relative alle voci secondo cui Wojtyla usciva la sera “con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case” – il fratello di Emanuela ha commentato: “Solo chi è in malafede ha visto queste mie affermazioni come qualcosa di losco“.

Il punto è che domenica scorsa, dopo le affermazioni di Pietro Orlandi e il rifiuto della sua avvocata Laura Sgrò, che però ha smentito, di fornire al promotore Diddi i nomi di chi metteva in giro in Vaticano voci sulla presunta pedofilia del Papa santo, papa Francesco ha parlato all’Angelus.

Il Papa respinge le accuse a Wojtyla

Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate” ha dichiarato il Pontefice. L’avvocata Laura Sgrò, sulle parole del Papa al Regina Coeli, ha detto: “Mi hanno davvero addolorato“. Poi ha riferito: “Ho scritto al promotore di giustizia” per dirgli che “se qualche elemento è rimasto in sospeso Pietro è a disposizione in qualsiasi momento per andare a chiarire“.

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Papa Francesco. Foto Ansa/Vatican News

Orlandi: “Parolin è male informato

Sempre ad Atlantide Pietro Orlandi ha commentato le parole del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Il 19 aprile il numero due del Vaticano ha dichiarato: “Siamo molto sorpresi che non vi sia stata collaborazione” riferendosi agli ultimi sviluppi sul caso di Emanuela. “Mi dispiace che a volte è mal informato, che dica che non vogliamo collaborare” è la secca replica di Pietro Orlandi. “Ti pare che noi chiediamo l’apertura di una inchiesta per 40 anni e ora ci tiriamo indietro? Mi dispiace, qualcuno l’ha informato in maniera errata“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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