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Berlusconi resta ricoverato ma è fuori dalla terapia intensiva

Quasi due settimane in isolamento al San Raffaele hanno dato i loro frutti per la cura della leucemia mielomonocitica cronica che affligge il Cavaliere

Per Silvio Berlusconi, 86 anni, il calvario ospedaliero è tutt’altro che terminato ma almeno, dopo 12 giorni di ricovero, l’ex presidente del Consiglio lascia la terapia intensiva. Resta dunque all’ospedale San Raffaele di Milano per essere trasferito in un altro reparto.

A consentire il trasferimento, che era in programma per il 16 aprile, è il “costante miglioramento” del suo quadro clinico. Una condizione complessiva di salute della quale avevano parlato nel loro ultimo bollettino i professori Alberto Zangrillo e il primario Fabio Ciceri.

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Silvio Berlusconi. Foto Twitter @le_Parisien

Berlusconi, le visite quotidiane della famiglia

Paolo Berlusconi, il fratello dell’ex premier, arrivando all’ospedale San Raffaele per fare visita al paziente, domenica 16 aprile, ha risposto ““, sorridendo e annuendo, a chi gli ha chiesto delle dimissioni dell’ex premier dal reparto di terapia intensiva. Da dietro il finestrino dell’auto, ha mostrato ai cronisti un pollice in su, dicendo “tutto bene” e facendo poi con le mani il gesto di invito alla cautela: “Piano piano“. “Vi auguro di finire presto questo vostro lavoro. Vuol dire che va tutto bene“, ha concluso prima di varcare la cancellata di via Olgettina 60, l’ingresso dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Anche domenica 16 aprile, come ogni giorno dal ricovero, Berlusconi ha ricevuto la visita della figlia Marina e di Fedele Confalonieri. La primogenita dell’ex premier è entrata dall’ingresso di via Olgettina a bordo di un’auto con i vetri oscurati, intorno all’ora di pranzo. Nel pomeriggio, poco dopo le 16.30, è arrivato anche il presidente di Mediaset, Confalonieri, che ha lasciato l’ospedale dopo una visita di circa 15 minuti, senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

“Ce la farò anche questa volta”

Silvio Berlusconi ha passato finora notti tutto sommato tranquille all’ospedale San Raffaele di Milano. “È dura ma ce la farò anche questa volta” aveva detto al direttore del Giornale, Augusto Minzolini, il 7 aprile, poco prima della Pasqua. “Sono riuscito anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su” aveva affermato. Già in quell’occasione il ministro degli Esteri e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, aveva cercato di rassicurare l’opinione pubblica. “Ho parlato poco fa con il professor Zangrillo“, aveva dichiarato. “Mi ha detto che Berlusconi ha riposato bene e che sta reagendo positivamente alle cure“. L’ex premier aveva una “voce squillante“. “Ci ha incoraggiato tutti – aveva spiegato ancora Tajani – ha parlato con Meloni e Salvini. Segue quello che accade. Ci dà indicazioni“.

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Marina Berlusconi Foto Twitter @Agenzia_Ansa

La malattia di Berlusconi

Il leader di Forza Italia soffre da tempo di una leucemia cronica ed è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano per curare un’infezione polmonare. L’ha contratta in conseguenza di un forte indebolimento generale provocato dalla leucemia. Ma fin dal giorno del ricovero, il 5 aprile, è rimasto vigile e ha risposto alle terapie. Tanto da poter avere il modo di sentire i vertici del suo partito e salutare telefonicamente sia la premier Giorgia Meloni che il vicepremier Matteo Salvini. Nel corso dei primi giorni del suo ricovero, i medici hanno riscontrato a Berlusconi pesanti problemi di ossigenazione, che hanno messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio. Tuttavia la situazione dell’ex premier appare adesso in costante miglioramento.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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