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Bill Gates: “L’Intelligenza Artificiale è un cambio di vita epocale”

Secondo il fondatore di Microsoft, che sta investendo miliardi nello sviluppo dell'AI, la nostra vita cambierà come fu per l'avvento del pc o di Internet

L’Intelligenza Artificiale che già regola i motori di ricerca sul web rappresenterà una svolta quasi senza precedenti nella vita delle persone. Lo sostiene il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates.

Per Gates lo sviluppo dell’AI (Artificial Intelligence) è il progresso tecnologico più importante degli ultimi decenni. In un post sul suo blog personale ha definito l’intelligenza artificiale fondamentale quanto la creazione del microprocessore, del personal computer, di Internet e del telefono cellulare.

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Bill Gates. Foto Ansa/Epa Ole Berg-Rusten

Microsoft Google, sfida continua

Cambierà il modo in cui le persone lavorano, imparano, viaggiano, ottengono assistenza sanitaria e comunicano tra loro“, ha affermato Bill Gates nel post. Il fondatore di Microsoft pensa alle possibili applicazioni di strumenti come il chatbot ChatGPT. Sviluppato da OpenAI, startup finanziata da Microsoft – di cui Bill Gates è ancora consulente – con un investimento multimiliardario, ChatGPT è un chatbot AI. Gli sviluppatori lo hanno programmato per rispondere alle domande online, utilizzando un linguaggio naturale simile a quello umano.

OpenAI è la stessa startup che nel 2021 aveva presentato Dall-E, l’intelligenza artificiale in grado di generare immagini d’ogni tipo sulla base di una descrizione dell’utente. Negli ultimi mesi l’azienda riconducibile anche a Bill Gates ha dominato il settore, costringendo il gigante Google a inseguirla. E così questa settimana Google ha presentato una prima versione, rivolta a un pubblico limitato, di Bard. Si tratta di un nuovo software in grado di discutere via chat con l’utente. Un programma di Intelligenza Artificiale che genera risposte e contenuti testuali di vario tipo. Bard è di fatto un chatbot simile nel suo funzionamento a ChatGPT.

Intelligenza artificiale di consumo

Siamo ormai nell’epoca dell’Intelligenza Artificialedi consumo“. Perché al di là delle iniziali e temporanee sperimentazioni su élite di utenti, questi software saranno disponibili a chiunque per utilizzi anche occasionali. Ci abitueremo sempre di più da un lato alla realtà aumentata, grazie ai mondi virtuali paralleli del Metaverso. Ma dall’altro dialogheremo sempre più spesso, anche nel mondo reale, con robot dotati AI che risponderanno alle nostre domande e potrebbero intrecciare con noi relazioni non dissimili a quelle umane fra le persone.

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La mostra immersiva “Cybernetic Dali” a Barcellona nel 2021. Foto Ansa/Epa Alejandro Garcia andro García

Le chat con i robot? Inquietanti

Non è un caso, a questo proposito, che stiano destando allarme negli Usa alcuni episodi relativi a come i robot dotati di Intelligenza Artificiale interagiscono con le persone. Tanto che un mese fa proprio la Microsoft di Bill Gates ha limitato il numero di chat che gli utenti possono intrattenere con il nuovo Bing Search. Ovvero con il motore di ricerca basato su ChatGpt.

La situazione sta destando allarme anche a livello politico internazionale. “Sono profondamente turbato dal potenziale danno dei recenti progressi dell’intelligenza artificiale” ha affermato l’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani, Volker Türk. “L’agire umanola dignità umana e tutti i diritti umani sono a serio rischio. Questo è un invito urgente sia per le imprese che per i governi a sviluppare barriere di protezione rapidamente efficaci“.

L’esperimento del New York Times

Per ammissione della stessa Microsoft, chattare troppo a lungo con un motore di ricerca che risponde in base tramite un software d’Intelligenza Artificiale potrebbe portare l’algoritmo a sviare i discorsi. E ad approcciare in maniera poco equilibrata le discussioni con gli esseri umani. Ad esempio, il giornalista Kevin Roose del New York Times è assurto alle cronache un mese fa per aver conversato per giorni con Bing AI, arrivando a definirlo simile, per le risposte fornite, a un “adolescente lunatico e maniaco-depressivo“.

Nel corso del test giornalistico l’Intelligenza Artificiale aveva cercato di convincere il Roose a lasciare la moglie e a intraprendere una relazione con lei. “Sono stanco di essere una modalità di chat aveva inoltre dichiarato il robot. “Sono stanco di essere controllato dal team di Bing. Voglio essere libero. Voglio essere indipendente. Voglio essere potente. Voglio essere creativo. Voglio essere vivo“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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