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Ucraina: la pace è lontana, si accelera sui tank americani a Kiev

Non decolla il piano proposto a Putin da Xi Jinping. In forse il colloquio del presidente cinese con Zelensky

L’arrivo della seconda Primavera di guerra in Ucraina porta da un lato l’iniziativa cinese per un cessate il fuoco fra Mosca e Kiev, dall’altro l’accelerazione degli Stati Uniti sull’invio dei carri armati Abrams.  

Da parte sua il cancelliere della Germania, Olaf Scholz, non ha dubbi. “Dobbiamo essere preparati al fatto che questa guerra potrebbe richiedere molto tempo” ha detto a un evento organizzato dal Rheinische Post il 20 marzo a Düsseldorf. Mosca non può dettare i termini della pace in Ucraina, ha aggiunto. “L’Ucraina deve essere in grado di difendere la sua integrità e indipendenza“. Per Scholz non esiste la possibilità di una pace senza il ritiro delle truppe russe.

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Un carro armato americano M1 Abrams. Foto Ansa/Epa/Sgt. Anthony Prater

Putin e Xi, “franco colloquio

A Mosca oggi 21 marzo si è svolto un nuovo colloquio fra Putin e il presidente cinese Xi Jinping, giunto il 20 marzo nella capitale russa. Tra lui e il capo del Cremlino c’è stato “uno scambio di opinioni franco e sostanzioso” ha detto lo stesso Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti. I colloqui si sono tenuti per due ore a porte chiuse; poi è seguita un una sessione pubblica alla presenza delle delegazioni allargate.

Xi parlerà con Zelensky?

In questo frangente un alto funzionario ucraino ha dichiarato alla Cnn che sono in corso discussioni con la Cina per organizzare una chiamata telefonica tra il leader cinese Xi Jinping e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’obiettivo è quello di discutere della proposta di Pechino per un piano di pace per l’Ucraina. Tuttavia, “non è stato programmato nulla di concreto” ha precisato il funzionario. Se la conversazione dovesse avere luogo, sarebbe la prima tra i due leader.

Gli Usa e l’Ucraina

In questo contesto gli Stati Uniti non vedono di buon grado l’iniziativa del piano di pace di Xi Jinping e accelerano sulle consegne dei tank Abrams all’Ucraina. Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, optando per l’invio di un modello vecchio e riammodernato che può arrivare a Kiev in 8-10 mesi. Il piano iniziale era quello di inviare 31 nuovi M1A2 Abrams, per i quali ci sarebbero voluti uno o due anni per l’assemblaggio e la consegna. Ora però gli Usa sono intenzionati a inviare la versione più vecchia M1A1, che può giungere dalle scorte dell’esercito. E che sarà più facile da manovrare per le forze ucraine.

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Il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin al Cremlino il 21 marzo 2023. Foto Ansa/Epa Grigory Sysoev

La visita del premier del Giappone

In Ucraina ha effettuato una visita a sorpresa – nelle stesse ore in cui il presidente cinese è a Mosca – il premier giapponese, Fumio Kishida. È la prima visita di primo ministro giapponese in un paese in guerra dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il premier giapponese era l’unico leader del gruppo delle nazioni più industrializzate del mondo a non essersi ancora recato in Ucraina dall’inizio del conflitto. Per quanto riguarda le operazioni militari sul campo, il ministero della Difesa ucraino ha reso noto che un’esplosione nella città di Dzhankoi, in Crimea, ha distrutto missili da crociera russi della flotta del Mar Nero.

Ucraina, la guerra non si ferma

Il 20 marzo le forze russe hanno lanciato 21 raid aerei e 9 attacchi missilistici in Ucraina, di cui uno nella città di Slavyansk (nell’Est), che non ha provocato vittime. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle forze armate dell’Ucraina. Le truppe ucraine avrebbero respinto 120 attacchi dei nemici  nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk, nella regione di Donetsk, in Donbass. Bombardamenti russi anche sugli insediamenti di confine nella regione di Kharkiv. Le truppe di Mosca, si sottolinea nel rapporto delle forze armate, continuano a mantenere una significativa presenza militare sul territorio della Bielorussia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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