NewsPrimo piano

Regno Unito, nuovo accordo post-Brexit con l’Europa (con lo zampino di re Carlo)

Riguarda le merci in transito dall'Irlanda del Nord e il mercato unico. Polemiche a Londra sul coinvolgimento del Sovrano

A 3 anni dall’entrata in vigore della Brexit c’è una nuova intesa, il Windsor Framework, fra Regno Unito e Unione Europea sul Protocollo per l’Irlanda del Nord. Cambiano le regole degli scambi fra Gran Bretagna, Irlanda del Nord e mercato unico europeo: via i controlli sulle merci, salvo eccezioni.

Come è noto, con la Brexit il Regno Unito è fuori dall’Unione europea e alle frontiere i dazi doganali sono rientrati in vigore. Si tratta di una questione spinosa Oltremanica: la più complessa tra quelle rimaste irrisolte nel dopo Brexit. Il 27 febbraio la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha firmato a Londra il nuovo accordo, assieme al premier britannico Rishi Sunak.

leyen carlo windsor
Re Carlo III d’Inghilterra con Ursula von der Leyen. Foto Twitter @vonderleyen

Il Regno Unito e il Protocollo di Belfast

In base ad accordi siglati dall’Unione con il Governo di Boris Johnson, a Belfast era scattato dall’inizio del 2021 un Protocollo speciale. Prevedeva controlli sulle merci in arrivo dalla Gran Bretagna continentale verso la penisola irlandese, al fine di evitare una frontiera fisica tra la Repubblica d’Irlanda (che è nella Ue) e l’Irlanda del Nord (che fa parte del Regno Unito). L’Irlanda del Nord è l’unico territorio britannico a condividere un confine di terra con uno Stato membro dell’Unione: la Repubblica d’Irlanda. Questa frontiera è rimasta libera da dogane e controlli perché la possibilità di muoversi liberamente nell’isola è un pilastro degli accordi del Venerdì Santo che nel 1998 pose fine a oltre 30 anni di violento conflitto tra gli unionisti e repubblicani nell’Irlanda del Nord.

Finora erano in vigore controlli su alcune merci dirette alla sponda britannica del Mare d’Irlanda o da essa provenienti, cosa particolarmente indigesta agli unionisti filo inglesi, che un anno fa avevano deciso di sfilarsi dal governo di Belfast. Di fatto, in questo modo, la provincia nord-irlandese del Regno Unito restava nel mercato unico europeo.

In cosa consiste il nuovo accordo

Due anni più tardi ecco il nuovo patto. Si articola in 3 tre punti. Innanzitutto la garanzia di un transito delle merci nel Mare d’Irlanda senza controlli burocratici particolari, tramite una green line. In sostanza, un “corridoio verde” automatico: privo di ostacoli doganali di sorta. Fanno eccezione solo i prodotti britannici considerati a rischio di esportazione da Dublino a altri paesi Ue (non pagherebbero dazio).

rishi sunak von der leyen
La presidente della Commissione Ue col Primo Ministro inglese, Rishi Sunak. Foto Twitter @vonderleyen

Questi ultimi subiranno controlli doganali passando da un “corridoio rosso” alternativo: la red line. Il secondo punto prevede il diritto di accesso automatico per i nord-irlandesi a prodotti britannici essenziali come medicinali, sementi, piante. Il terzo riguarda la sovranità degli irlandesi del nord, attraverso le proprie istituzioni democratiche, sulle decisioni di Bruxelles che li riguardino in quanto ancora soggetti al mercato unico europeo.

Regno Unito, re Carlo fa politica?

Il 27 febbraio Sunak e von der Leyen hanno parlato in una conferenza stampa congiunta. ”Abbiamo rimosso ogni segnale di confine nel Mare d’Irlanda“, ha rivendicato Sunak. Per Ursula von der Leyen l’accordo “rispetta a protegge i nostri rispettivi mercati e interessi“.

La presidente della Commissione Ue ha poi fatto visita al Castello di Windsor a re Carlo III. “Abbiamo discusso delle sfide comuni che l’Ue e il Regno Unito devono affrontare come partner storici. E dei nostri compiti comuni: sostegno incondizionato all’Ucraina e lotta al cambiamento climatico globale“, ha scritto su Twitter. Ma in Inghilterra è polemica. E il ministro degli Esteri, James Cleverly, si è affrettato a negare le affermazioni secondo cui Downing Street avrebbe cinicamente” trascinato re Carlo nell’aspra politica della Brexit, consigliandogli di ospitare un’udienza con Ursula von der Leyen. Oltremanica la politica è fatta anche di questo. E peraltro re Carlo III, contrariamente a sua madre, la regina Elisabetta, non disdegna di coinvolgersi personalmente in politica.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio