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Montaruli condannata si dimette, scontro tra FdI e Forza Italia

Condanna definitiva in Cassazione per peculato: la sottosegretaria all'Università lascia l'incarico

La sottosegretaria meloniana all’Università, Augusta Montaruli, 39 anni, si è dimessa. E tra Fratelli d’Italia e Forza Italia è scontro. All’origine dell’atto di Montaruli una condanna definitiva, in Corte di Cassazione, a un anno e sei mesi di reclusione.

La magistratura ha condannato la sottosegretaria per uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte tra il 2010 e il 2014. In sostanza per un reato assimilabile al peculato.

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La sottosegretaria all’Università, Augusta Montaruli. Foto Ansa Jessica Pasqualon

Montaruli, spese coi soldi pubblici

Montaruli è stata condannata per una vicenda che aveva coinvolto anche l’ex presidente leghista della Regione Piemonte, Roberto Cota, e l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani. Anche le loro condanne, a un anno e sette mesi e a un anno e cinque mesi di carcere, sono state confermate dalla Cassazione. I processi hanno stabilito che Montaruli avrebbe usato circa 25mila euro di fondi pubblici per pagare cene e acquistare vestiti e altri oggetti.

“Mi dimetto per le istituzioni”

Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo – dice l’esponente di FdI – per difendere le istituzioni, certa della mia innocenza“. “Se ciò non avvenisse – spiega Montaruli in una lunga lettera in cui annuncia le proprie dimissioni – sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni. Mi riservo di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea“.

“Montaruli generosa”

Fratelli d’Italia, il partito di Montaruli, plaude. I capigruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, e Lucio Malan, affermano che “non possiamo che rispettare la decisione generosa e spontanea di Augusta Montaruli. La quale, pur non avendo alcun obbligo a riguardo – tantomeno di legge – ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico di sottosegretario all’Università“.

mulè scontro con montaruli
Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia. Foto Ansa/Massimo Percossi

L’attacco di Mulè e la replica di FdI

Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, in mattinata aveva dichiarato a Rainews24 che “Montaruli o il suo partito devono trarre le conseguenze. E capire cosa fare. Nel suo caso c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il Governo“. “Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni” è la dura replica di Fratelli d’Italia, secondo quanto riporta l’Ansa. “Invece ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile“.

E Mulé replica a stretto giro: “Espressioni gravi e grevi attribuite a `fonti autorevoli di Fratelli d’Italia´. Non c’è risposta alcuna da dare per il semplice fatto che tutta la costruzione delle invettive anonime si basa su fatti mai avvenuti. Poiché ritengo impossibile che queste espressioni siano da attribuire a `fonti autorevoli´ mi vedo costretto a sollecitare gli autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia a prendere immediatamente le distanze da queste gravissime, velenose e calunniose affermazioni al limite della minaccia. Ove ciò non avvenisse – ma lo escludo – mi appello ai giornalisti affinché rivelino l’identità di queste ‘fonti autorevoli’ facendole uscire da un anonimato che sa solo di viltà”. 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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