NewsPrimo piano

Il giallo del pallone-spia cinese sugli Stati Uniti: alta tensione fra Washington e Pechino

Da alcuni giorni il Pentagono monitora l'oggetto volante che avrebbe sorvolato una base con missili nucleari nel Montana

Negli Usa scoppia la grana del pallone-spia cinese sopra le basi militari coi missili nucleari. Il tutto pochi giorni dopo l’avvertimento del generale americano Minihan su una possibile guerra fra Stati Uniti e Cina nel 2025. 

È da almeno un paio di giorni che il pallone aerostatico sorvola gli Stati Uniti. Mercoledì 1 febbraio i funzionari del Pentagono lo hanno localizzato sopra una base militare nel Montana, ma prima ancora sopra le Isole Aleutine, in Alaska, e poi in Canada.

pallone spia cina stati uniti
Un’immagine del presunto pallone-spia cinese nel cielo degli Stati Uniti. Foto Twitter @eha_news

Il mancato abbattimento del pallone

Che ci fa un pallone aerostatico cinese in America, nel momento in cui la tensione fra Washington e Pechino è alle stelle? La Casa Bianca ha preso seriamente in considerazione l’ipotesi di abbattere il presunto pallone-spia. Il segretario di Stato alla Difesa, Lloyd Austin, e il generale Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto, hanno valutato i rischi dell’invio di caccia F16 con la missione di eliminare l’oggetto volante. E hanno finito per evitare quella che appariva una mossa azzardata: cadendo giù dal cielo i frammenti del pallone abbattuto avrebbero potuto causare gravi danni.

La risposta della Cina

Da Pechino è arrivato l’invito a “evitare clamori“. Non solo: la Cina ora promette di “indagare” sull’accaduto, ovvero sul pallone aerostatico. “La verifica è in corso” ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. L’alta funzionaria cinese ha aggiunto che “fino a quando i fatti non saranno chiari, fare congetture e gonfiare la questione non aiuterà a risolverla“.

Il pallone sopra siti militari

Di certo, dal punto di vista americano, non è confortante osservare che un oggetto volante altamente tecnologico, proveniente da un paese che non può dirsi amico, e la cui missione non è chiara, sorvoli siti militari. Il Pentagono sta infatti monitorando il pallone e si sospetta che si tratti di un oggetto-spia poiché ha sorvolato, spiegano i media statunitensi, uno dei tre campi di missili nucleari americani. Ovvero la Malmstrom Air Force Base di Billings, nello Stato settentrionale del Montana.

cina pallone spia usa tragitto
La ricostruzione del tragitto compiuto fino al 1 febbraio dal pallone-spia cinse negli Stati Uniti. Foto Twitter @morellielia

Un alto funzionario della Difesa ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “molto sicuri” che si tratti di un pallone aerostatico cinese ad alta quota. E che stia sorvolando siti sensibili per raccogliere informazioni. “È chiaro che l’intento di questo pallone è la sorveglianza”, ha detto il funzionario. Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha convocato una riunione di alti dirigenti militari e della Difesa. Obiettivo: esaminare il profilo di minaccia del pallone e le possibili risposte, di cui è al corrente anche il presidente Joe Biden.

Non è la prima volta

Gli Usa hanno contattato i funzionari cinesi “con urgenza” e hanno comunicato la gravità della situazione. Il segretario stampa del Pentagono, il generale di brigata Patrick Ryder, ha dichiarato che “questo tipo di attività è stata osservata in precedenza negli ultimi anni. Una volta individuato il pallone, il Governo statunitense ha agito immediatamente per proteggere la raccolta di informazioni sensibili“. Il pallone-spia non è certo un buon viatico per il miglioramento delle relazioni, sempre più difficili, fra gli Usa e la Cina. All’orizzonte, nel 2024, ci sono le elezioni presidenziali, anche nell’isola di Taiwan, che Pechino reclama e che Washington difende.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio