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Il pentito Mutolo: “L’arresto di Messina Denaro è una messa in scena”

All'Adnkronos la versione dell'ex autista di Totò Riina e storico collaboratore di giustizia

Mentre emerge il video dei carabinieri girato all’interno di uno dei covi di Matteo Messina Denaro, a Campobello di Mazara (Trapani), in un’intervista esclusiva di Adnkronos dice la sua lo storico pentito di mafia Gaspare Mutolo. 

L’arresto del boss Messina Denaro, sostiene Mutolo, “è stata una messa in scena” e il covoè stato sapientemente ripulito prima dell’arrivo dei carabinieri“.

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Gaspare Mutolo, il pentito di mafia collaboratore di giustizia dal 1991, oggi pittore, vive in una località segreta

Messina Denaro, cattura pilotata?

Tanto è vero che alla fine “gli investigatori hanno trovato solo quello che lui voleva si trovasse, cioè poca roba. Mica hanno trovato l’agenda rossa di Paolo Borsellino“. La cattura del capomafia,. latitante da trent’anni, sarebbe dunque, secondo Gaspare Mutolo, “il risultato di un accordo“. Una posizione che sembra concordare con le tesi espresse, e anzi anticipate di mesi, in tv a Non è l’Arena di Massimo Giletti, da parte dell’ex favoreggiatore dei boss Graviano, Salvatore Baiardo.

Se però ad affermare concetti di questo genere è Gaspare Mutolo, l’argomentazione può diventare più significativa. Ex picciotto di Cosa nostra, Mutolo, 22 omicidi commessi, fu guardaspalle del boss palermitano Rosario Riccobono, nonché killer di fiducia, e autista, del capo dei capi corleonese, Totò Riina. Nel 1991 decise di collaborare con i giudici Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino poi. Dalla sua residenza segreta, dove vive sotto protezione, Gaspare Mutolo parla all’Adnkronos di Matteo Messina Denaro e del futuro di Cosa nostra.

“Un’arresto troppo tranquillo…”

Mutolo si dice “stupito” anche dalle modalità di arresto del boss Messina Denaro. “A parte la mia esperienza personale e il mio arresto – spiega – ma quando arrestano boss c’è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in ‘tranquillitudine’ (tranquillità ndr), e questo fa pensare“. “La cattura è avvenuta con una calma che sembrava una pacificazione, io ricordo che nelle catture di questi latitanti, c’è sempre stato un movimento particolare. Mentre per Messina Denaro e per lo spessore criminale che lo ha contraddistinto in quanto imputato nelle stragi e non solo, è sembrata più che altro una messa in scena. Basta vedere le immagini in tv. Insomma, una cattura programmata, per il quieto vivere di quel momento“.

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L’arresto di Matteo Messina Denaro il 16 gennaio 2023 a Palermo alla clinica in cui si era recato per curarsi da un tumore. Foto Ansa/Carabinieri

I messaggi di Graviano su Berlusconi

Ma cosa intende Mutolo quando parla di quieto vivere? “I carabinieri erano tranquilli forse perché c’era un accordo. Un personaggio del genere cammina solo con la ‘scorta‘, con i guardaspalle. Mentre lui era solo con una sola persona accanto. Questo mi lascia un po’ perplesso. Insomma, per me è stata una cattura programmata, perché ci sono altri interessi. Ricordiamo i messaggi mandati dal carcere da Giuseppe Graviano su Berlusconi“.

I covi di Messina Denaro

Poi, Gaspare Mutolo parla dei covi ritrovati a Campobello di Mazara, nel trapanese. “Non hanno trovato documenti importanti nell’ultimo covo – dice all’Adnkronos – hanno trovato una pistola calibro 38, ma non quello che hanno sperato come l’agenda del povero giudice Paolo Borsellino. Quindi, hanno fatto sparire tutto“. Perché? “Forse c’era questo accordo, che Messina Denaro si doveva consegnare e lui avrà fatto sparire tutto. Qualsiasi persona ha qualcosa di compromettente a casa, figuriamoci Messina Denaro. Noi sappiamo che Messina Denaro fa parte della massoneria, della mafia, ha compiuto tutte le stragi e le cose orrende accadute in Italia, ma sicuramente non troveranno niente perché lui si è consegnato“.

“In paese tutti lo conoscevano”

Per Gaspare Mutolotutti a Campobello di Mazara sapevano che fosse lui, almeno l’80% per cento delle persone lo sapeva“. Per Mutolo Messina Denaro “si è sacrificato, se lui è davvero ammalato cosi gravemente sono convinto che si sia fatto arrestare per lasciare un ricordo“. Quale? “Che si è sacrificato per un gesto d’amore. In cambio, il Governo dovrebbe dare qualcosa, come un intervento sull’ergastolo ostativo ad esempio o sul 41 bis, insomma tutto quello che c’era nel famoso papello di Riina“.

In casa del boss peluche e poco altro

Ed è vero che l’appartamento, il primo ritrovato dalle forze dell’ordine, in cui viveva Matteo Messina Denaro, è apparso come la semplice casa ordinata di un uomo qualunque. Altro che documenti scottanti e l’agenda rossa del giudice Borsellino. Nel video dei carabinieri si vedono quadri alla parete, due leoncini di peluche, un divano marrone, una stanza adibita a palestra. Nel salotto una tv, i libri disposti su una mensola, i poster del film il Padrino e di Joker.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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