Politica

Meloni incontra i vertici Ue: “Difenderò l’Italia”

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee: Roberta Metsola (Parlamento), Ursula von der Leyen (Commissione) e Charles Michel (Consiglio). Si tratta della prima uscita internazionale di rilievo per la leader di Fratelli d’Italia in veste di premier.

A fianco all’Europa nelle grandi sfide comuni. E pronta a difendere l’interesse nazionale, soprattutto dove l’Unione si mostra “invasiva nelle piccole cose” che i singoli Stati potrebbero, e saprebbero, “fare meglio“. Giorgia Meloni prepara da settimane il suo esordio internazionale a Bruxelles. “La voce dell’Italia in Europa sarà forte” scrive sui social. “Siamo pronti ad affrontare le grandi questioni. A partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione tempestiva ed efficace al fine di sostenere famiglie e imprese e mettere un freno alla speculazione.”

Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Sa di essere attesa con un misto di curiosità e di diffidenza, Giorgia Meloni. E che deve mostrare la distanza dei conservatori, che presiede anche all’Europarlamento, da un certo sovranismo che allarma le istituzioni europee. Meloni vorrebbe aprire un canale di dialogo solido per ottenere una sponda sui dossier più urgenti. L’energia prima di tutto, e la manovra. Ma anche la riforma del Patto di stabilità, che rischia di penalizzare l’Italia, maglia nera tra i 27 con il suo fardello del debito.

L’Europa secondo Meloni

Prima di partire per Bruxelles, dopo avere sentito il giapponese Fumio Kishida, Meloni parla di Unione europea al telefono con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e anche con il polacco Mateusz Morawiecki. Certo, la sua idea è di una Europa che deve cambiare passo, rispondendo al principio di “sussidiarietà“. Una unione “federale“, che si occupi delle “grandi questioni” e lasci il resto agli Stati. Ci si occupi di “approvvigionamento energetico” piuttosto che “del diametro delle vongole“. Manca “la politica estera ma si occupa di gender“, le parole che affida al nuovo libro di Bruno Vespa.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Foto Ansa/Epa Tom Kalnins

Giorgia Meloni è soltanto al primo di una serie di appuntamenti internazionali che la porteranno al Sharm el Sheikh, in Egitto, per la Cop27, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici. E poi a Bali per il G20 presieduto dall’Indonesia. Ai vertici Ue magari racconterà le prime mosse dell’esecutivo di Centrodestra, che tante polemiche stanno sollevando a Roma, chiarendo che l’Italia non è luogo dove si negano i diritti, a partire da quello di “manifestare, di esprimere il dissenso.”

“Difenderò gli interessi italiani”

O dove si pensa di fare marcia indietro sull’aborto. “In tutta la mia vita – dice a Vespa – non ho mai detto che avrei messo mano” alla legge 194. Ma l’Italia, non mancherà di sottolineare Meloni a Bruxelles, è un Paese che che farà sentire la sua voce, e difenderà i suoi interessi. A partire dalle licenze sulle spiagge su cui c’è una “disparità” di trattamento con altri Paesi che “hanno prorogato le concessioni“, che si configura come “incostituzionale“. Si completerà così una settimana cominciata col primo Cdm e i primi provvedimenti di Governo, oltre alla nomina di 39 sotosegretari.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Foto Ansa/Epa Andreas Gora

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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